Al pronto soccorso per un'ischemia si allontana dall'ospedale: la figlia lo ritrova per strada

L'ospedale Murri
L'ospedale Murri
di Sonia Amaolo
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Martedì 1 Giugno 2021, 07:25 - Ultimo aggiornamento: 13:16

FERMO - Lascia il pronto soccorso in stato confusionale, la figlia lo trova per strada sotto la pioggia. Il caso all’ospedale Murri si è verificato sabato scorso. Nel pomeriggio l’uomo, 69 anni, è stato trasportato al nosocomio per un’ischemia cerebrale ma se ne è andato senza che nessuno se ne accorgesse. La figlia lo ha ritrovato sulla rotatoria del Ferro. Denuncia il fatto la figlia dell’uomo, tuttora ricoverato, ma all’ospedale di Macerata.
Il racconto
«Ho avuto come un sesto senso – dice Denise Dariozzi –: sono andata all’ospedale per vedere come stava mio padre dopo il ricovero e, sulla rotatoria, ho visto un uomo sotto la pioggia. Ed era mio padre». La giovane donna racconta il fatto. Del padre che è stato trasportato in ambulanza all’ospedale in stato confusionale. Non è stato permesso alla famiglia di accompagnarlo per le restrizioni legate al Covid, ma Denise in serata è andata a controllare. Al Murri, dice, non avrebbero saputo giustificare l’accaduto e Denise ha deciso di portarlo a Macerata. «Non accorgersi che un paziente abbandona l’ospedale è intollerabile» afferma la donna. Interviene sul caso anche il portavoce del Comitato per la sanità fermana, Bruno Nepi, il quale dice che la situazione sta peggiorando: «Ma non dipende dagli operatori, c’è un responsabile che deve dimostrare perché succedono queste cose. Carenza di medici, di spazi, di attrezzatura? Deve esserci chi vigila, affinché queste cose non accadano. C’è una confusione determinata dai piani alti a cascata fino a chi organizza il personale: di sicuro non è colpa di chi è in prima linea, la colpa è da ricercare a monte». Al momento dell’accaduto Alessandro Valentino, primario del pronto soccorso, non era presente.
Il referto
Il dottore rimarca comunque che «da quello che abbiamo visto guardando il referto del pronto soccorso le cose non sono andate esattamente come sono state raccontate.

Quando si è allontanato, il paziente risultava lucido, non c’era un’alterazione del livello di coscienza. Non ha detto a nessuno dove stava andando. Ma episodi come questo ci insegnano che sono necessari dei correttivi da apportare».

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