Procede l’Area di crisi complessa. Ma gli imprenditori: «Serve altro»

Procede l’Area di crisi complessa. Ma gli imprenditori: «Serve altro»
Procede l’Area di crisi complessa. Ma gli imprenditori: «Serve altro»
di Massimiliano Viti
3 Minuti di Lettura
Giovedì 1 Ottobre 2020, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 08:12

FERMO  - La pandemia ha ribaltato l’area di crisi complessa (Acc). Imprenditori chiamati ad investire in un periodo di estrema carenza di liquidità e di incertezza per il futuro. La decisione del Governo di applicare il cosiddetto “sconto Sud”, dall’Abruzzo in giù, penalizza il distretto fermano maceratese.
 

L’iter burocratico prosegue e l’ex regista Fabrizio Cesetti (assessore regionale nella precedente legislatura) si dice soddisfatto dell’andamento delle prime misure messe in campo e plaude al percorso di condivisione e collaborazione intrapreso con tutte le associazioni e organizzazioni economiche e sociali del territorio.


Nel suo intervento Cesetti replica anche a Giampietro Melchiorri, vicepresidente di Confindustria Centro Adriatico, che aveva definito «poco intelligente» la scelta di far uscire il primo bando «in pieno agosto e durante le ferie». Il neoconsigliere di minoranza afferma che: «L’uscita prima della pausa estiva si è resa necessaria non solo per rispettare un impegno preso con il territorio nell’ottica di accelerare l’operatività dell’Accordo, ma anche per fruire appieno delle opportunità rese dal Temporary framework, in scadenza a dicembre 2020». Attualmente sono circa 80 le domande pervenute, di cui un numero consistente già finalizzato. «Ciò conferma la fotografia di un tessuto produttivo vivace, ancora desideroso di investire e cambiare» osserva Cesetti che si dice disponibile a lavorare con chi lo sostituirà. Non solo. Cesetti asserisce che il nuovo regista «potrà contare anche su una struttura regionale qualificata, che io stesso ho valorizzato in alcune figure chiave». Il sentiment di imprenditori e associazioni è che la Acc non sia più uno strumento adatto a risollevare le sorti economiche del territorio e che verrà sfruttato prevalentemente da quelle imprese con un andamento positivo e bisognose di investire per ampliarsi.

La Acc calzaturiera è arrivata con ritardo rispetto alle altre aree già presenti nella Regione Marche. È stata studiata sulla base di dati vecchi e cancellati dal Covid-19 e su un contesto profondamente mutato, con le imprese che stanno chiedendo informazioni su come trasferirsi in Abruzzo per poter usufruire dello sconto Sud» afferma Alessandro Migliore, direttore di Cna Fermo che sottolinea: «La Acc e i relativi bandi si basano sugli investimenti produttivi privati. Investimenti che, anche a causa della pandemia, in pochi possono permettersi, sia a livello finanziario (con il supporto delle banche) e sia come visione del futuro e rischio di impresa. La questione principale è che l’area di crisi complessa doveva essere abbinata, fin dal principio, alla Zona Economica Speciale e agli aiuti della Camera di Commercio».

Quello che serve? «Servirebbe - dice - un provvedimento come lo “sconto Sud” che noi abbiamo sempre chiesto: aiuti reali, concreti che non sono necessariamente investimenti. Servirebbe una struttura pubblico-privata capace di fare innovazione a chi non ha le risorse o le capacità per innovare in autonomia. Sono dell’idea che la Acc da sola non risolleverà l’economia del distretto perché oggi non si può chiedere al tessuto economico di investire.

Attrarre investitori esterni? Sì ma dipende da quali infrastrutture si realizzeranno e con quali tempi» conclude Migliore.

© RIPRODUZIONE RISERVATA