Pressing sull’autostrada A14: «No a vecchie soluzioni». Terza corsia o arretramento, la riapertura dei cantieri mobilita il dibattito

Pressing sull’autostrada A14: «No a vecchie soluzioni». Terza corsia o arretramento, la riapertura dei cantieri mobilita il dibattito
Pressing sull’autostrada A14: «No a vecchie soluzioni». Terza corsia o arretramento, la riapertura dei cantieri mobilita il dibattito
di Chiara Morini
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Mercoledì 12 Gennaio 2022, 04:20

FERMO  - Mentre proseguono i lavori di ammodernamento del tratto autostradale, già da diverse settimane è ripreso il dibattito su come risolvere, una volta per tutte, il problema della circolazione. E dell’intasamento della Statale Adriatica a ogni problema che si verifica in A14. Perché è vero che i disagi maggiori si hanno a causa dei cantieri, ma è vero pure che in caso di code dovute a imprevisti o traffico comunque molto intenso per due corsie di marcia, i problemi si riversano comunque sulla viabilità ordinaria. E ora, con la riapertura dei cantieri dopo lo stop per le feste, i problemi torneranno a riprensentarsi.
 
«I cittadini – commenta il sindaco di Porto San Giorgio Nicola Loira – devono sapere che, quando saranno terminati i lavori, l’autostrada sarà a norma, ma non moderna». Ciò che il sindaco della città rivierasca intende dire, infatti, è che «sarà comunque un’autostrada vecchia, che manterrà tutti i problemi vecchi. Mi spiego meglio: le gallerie saranno ok e a norma, e lo stesso dicasi per gli impianti, ma dopo il calvario patito fino a ora, non si avrà un’autostrada congrua per un Paese che punta allo sviluppo. Questo è il momento di fare una riflessione veramente complessiva, per valutare le possibilità di soluzione». In questo senso, poco meno di un mese fa, il teatro comunale della stessa Porto San Giorgio ha ospitato il convegno organizzato dalla fondazione San Giacomo della Marca, “Arretrare l’autostrada per lo sviluppo sostenibile del territorio”. All’evento era presente anche il nuovo presidente della Provincia di Fermo, e sindaco di Montegiorgio, Michele Ortenzi. L’insediamento ufficiale della consiliatura provinciale è avvenuto lunedì, come abbiamo riferito ieri, e in Provincia non si è ancora affrontata la questione. «Il problema - commenta il presidente Ortenzi – è che non c’è una visione univoca sul tema. Tra l’altro, se non erro, lo stesso presidente Francesco Acquaroli attende una risposta dal ministero».

Se le due soluzioni possibili, ovvero terza corsia o arretramento, non sono state ancora affrontate nello specifico dalla nuova amministrazione provinciale, Ortenzi è comunque certo che «l’unica cosa che non possiamo permetterci è l’immobilismo.

Bisogna valutare sicuramente, ma di certo propendere per una soluzione che dia la certezza del finanziamento». Certezza del finanziamento vuol dire anche certezza della fattibilità dell’intervento, come spiega lo stesso presidente: «Non bisogna avere preclusioni, ma accelerare e trovare una soluzione. Bisogna farlo per il territorio».

Terza corsia vorrebbe dire ampliare in sede l’autostrada a sud di Porto Sant’Elpidio ma, a sud di Pedaso, ci sono molte gallerie, proprio quelle che si sta procedendo ad ammodernare. Il presidente della Fondazione San Giacomo della Marca, Massimo Valentini, ha ribadito, anche nei giorni scorsi, che un arretramento migliorerebbe le condizioni della viabilità ordinaria delle città della costa, e un casello arretrato permetterebbe di sostenere le città dell’interno.


Un arretramento da accompagnare, secondo lui, anche a quello della ferrovia, ma la proposta di avere un nuovo tracciato autostradale non piace né agli ambientalisti né alla sinistra. La discussione e il conseguente confronto vanno avanti e procedono, con gli esponenti della stessa sinistra che nei giorni prima di Natale hanno annunciato lo svolgimento di un nuovo convegno. Una cosa è certa: bisogna fare in fretta.

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