Bollette, i Comuni fermani già pensano al Natale: «Luminarie con il timer, ma le feste non si spengono»

Bollette, i Comuni fermani già pensano al Natale: «Luminarie con il timer, ma le feste non si spengono»
di Pierpaolo Pierleoni
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Sabato 8 Ottobre 2022, 04:20

FERMO - Spegnere le città di notte, contenere le spese per le luminarie, limare il dispendio negli edifici pubblici, aspettando l’insediamento del nuovo governo e provvedimenti dall’alto. I sindaci si interrogano sulle azioni da mettere in campo di fronte al caro bollette. Se ne è parlato anche, qualche giorno fa a margine di una riunione alla Steat ed il confronto proseguirà nei prossimi giorni.

Nessuno vuole essere un “sindaco-Grinch”, c’è unanimità di vedute sull’importanza di mantenere il clima natalizio e le luminarie, pur con un occhio alla spesa.

Il capoluogo

Come sottolinea il primo cittadino di Fermo, Paolo Calcinaro, «spegnere il Natale sarebbe un ulteriore colpo mortale nei confronti delle attività già così in difficoltà.

Anche ad una riunione convocata qualche giorno fa dalla sindaca di Ancona Mancinelli, l’orientamento delle maggiori città marchigiane è stato chiaro. Una buona soluzione può essere quella di allestire luminarie col timer da spegnere nelle fasce orarie in cui non c’è gente».

L’ambiente

Anche Nazareno Franchellucci assicura che «le luminarie ci saranno, siamo intenzionati a dare ai cittadini un ambiente natalizio». Il sindaco di Sant’Elpidio a Mare Alessio Pignotti è orientato «ad illuminare il Natale, sicuramente con delle riduzioni alle zone più centrali. In questo senso abbiamo iniziato a dialogare con i colleghi per adottare una linea omogenea tra tutti i Comuni». D’accordo Endrio Ubaldi da Montegranaro: «Nell’ottica della reciproca collaborazione stiamo ragionando con gli altri sindaci, le luminarie si faranno, vediamo come, l’orientamento della mia giunta è contenere la spesa del 50%». Tutti hanno già iniziato a contenere i costi negli edifici pubblici, talvolta tagliando i rientri pomeridiani in municipio, o riducendo le luci accese e l’utilizzo di impianti di riscaldamento e raffreddamento in alcune strutture. Altro tema di discussione, ma su questo le posizioni sono più divergenti, riguarda l’eventualità di spegnere la pubblica illuminazione in alcune ore notturne. Secco no da Franchellucci per Porto Sant’Elpidio. «Attendo disposizioni a livello nazionale. Assolutamente non mi prendo la responsabilità di spegnere le luci anticipatamente, né in centro urbano, né nelle arterie di maggiore scorrimento. Speriamo che il nuovo governo si insedi presto e dia delle indicazioni». Dal capoluogo, Calcinaro vedrebbe come opzione migliore «quella di spegnere in maniera alternata i lampioni, ma alcuni tecnici invitano alla prudenza perché si potrebbe andare incontro a contenziosi in caso di incidenti per via dei coni d’ombra. Spegnere in alcune ore di notte è un’ipotesi, ma richiederebbe un timer che per Fermo significa investire circa 30mila euro per adeguare 150 centraline, rischiamo di dilapidare il risparmio, senza trascurare gli aspetti legati alla sicurezza pubblica».

I dubbi

Cauto Pignotti: «Sullo spegnimento in orario notturno, non ci sono problemi per parchi e giardini, ho più dubbi su strade e centri abitati per ragioni di sicurezza». Possibilista Ubaldi: «Si è iniziato a ragionare su uno spegnimento dall’1 alle 5 del mattino, nel nostro caso si manterrebbero le luci accese in alcune zone dove si sono verificate criticità per la pubblica sicurezza. Sarebbe meglio se la materia fosse disciplinata dal nuovo governo, ma se ciò non avviene, con l’esplosione dei costi, temo che presto saremo costretti a intervenire in questo senso».

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