Fermo, banda di romeni terrorizza e rapina le prostitute: spuntano altre vittime

Fermo, banda di romeni terrorizza e rapina le prostitute: spuntano altre vittime
Fermo, banda di romeni terrorizza e rapina le prostitute: spuntano altre vittime
di Sonia Amaolo
2 Minuti di Lettura
Venerdì 14 Agosto 2020, 03:45

FERMO - Si allunga la lista delle prostitute truffate da falsi clienti, una banda di romeni sui quali si è concentrata l’attenzione dei militari dell’Arma che indagano su un caso verificatosi domenica scorsa a Porto Sant’Elpidio.

Dopo la segnalazione ai carabinieri si è arrivati a una giovane dominicana cui un romeno aveva rubato 1.200 euro dopo un rapporto sessuale, con la minaccia che, se non avesse acconsentito a cedergli i soldi, avrebbe chiamato le forze dell’ordine ed essendoci la cocaina in casa sarebbero stati guai per lei. All’arrivo dei carabinieri, però, il romeno se l’è svignata e così l’imbroglio continua. Il caso di Porto Sant’Elpidio vale anche a Porto San Giorgio e una decina di ragazze sarebbero sotto il giogo di bande criminali.
 
Non sono solo dominicane ma sono sempre le più giovani, arrivate da poco, non hanno dimestichezza con la lingua e sono intimorite. Non arrivano quasi mai a denunciare i soprusi per non correre il rischio di dover tornare al loro Paese. Anche in strada le aggressioni dei clienti sono sempre dietro l’angolo, basta non mettersi d’accordo sul prezzo dopo un rapporto e l’uomo se ne va, magari portandosi via la borsetta di lei. A raccontare l’esperienza di una di queste ragazze è la vicina. Ne emerge un quadro di sfruttamento e povertà, clienti senza scrupoli e voglia di non arrendersi. Durante il lockdown, se c’è stata un’attività che non si è fermata, è stata questa. Le strade si erano ripulite durante il blocco del Covid ma queste ragazze non hanno mai smesso di lavorare. Lo facevano in casa. Per loro è una questione di sopravvivenza e le straniere sono le più sfruttate, in particolare quelle di colore. Bastano pochi giorni senza incassare e il rischio di non riuscire a mangiare è alto.
Gli aiuti
C’è chi si rivolge alla Caritas, al banco alimentare perché non ha niente da parte e i servizi sociali nemmeno le conoscono e per le forze dell’ordine non sono nemmeno facili da chiarire le loro posizioni. Quelle che hanno ottenuto il reddito di cittadinanza, la paghetta mensile di settecento euro non sono tra queste, irregolari, senza documenti in regola.

© RIPRODUZIONE RISERVATA