Sparatoria e guerra fra bande a Lido Tre Archi, la polizia chiude il cerchio: scattano altre 3 denunce sulla costa

Sparatoria e guerra fra bande a Lido Tre Archi, la polizia chiude il cerchio: scattano altre 3 denunce sulla costa
Sparatoria e guerra fra bande a Lido Tre Archi, la polizia chiude il cerchio: scattano altre 3 denunce sulla costa
di Pierpaolo Pierleoni
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Sabato 27 Maggio 2023, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 12:48

FERMO - Altri tre denunciati, dalla Squadra mobile della Questura, per i disordini a Lido Tre Archi esplosi la notte del 30 marzo scorso, poco dopo la sparatoria in un appartamento che aveva visto il grave ferimento di un uomo. La polizia, ultimate le attività d’indagine, ha individuato tre persone, tutte di origini nordafricane, ritenute responsabili di lesioni personali aggravate, porto abusivo di armi e danneggiamenti. Tutti e tre sono già gravati da numerosi precedenti penali, nessuno è in regola sul territorio nazionale. Quella sera, un connazionale del trio è stato raggiunto in appartamento da colpi d’arma da fuoco.

La battaglia

La reazione dei suoi compari è stata furibonda ed ha messo a dura prova le pattuglie della Squadra mobile. Reiterate, infatti, le azioni violente da soggetti riconducibili a compagini criminali nordafricane contro opposte fazioni dell’est Europa. Una rappresaglia vera e proprio contro la violenza appena perpetrata, che ha generato caos e terrore in tutto il quartiere costiero. Le attività messe in campo dalla polizia sul campo, insieme ad una minuziosa disamina delle immagini dei sistemi di videosorveglianza in zona, hanno permesso agli investigatori della squadra mobile di riconoscere i tre responsabili dei disordini. I magrebini quella notte si sono aggirati per le vie di Lido Tre Archi armati di grossi coltelli, spranghe e mazze ferrate. Si va così a chiudere il cerchio su uno dei momenti di maggior tensione vissuti in zona negli ultimi mesi. Appena qualche giorno fa, la polizia era riuscita ad individuare anche il trentenne dell’est Europa che ha innescato la faida nel quartiere, sparando al rivale nordafricano in casa.
Il ruolo
L’uomo risulta formalmente residente nel Maceratese ed anche lui ha alle spalle una lunga trafila criminale, con reati contro il patrimonio ed azioni connesse all’uso di armi da fuoco. Al momento il feritore risulta fuggito all’estero, le sue ultime tracce in Italia risalgono a qualche settimana fa e gli inquirenti hanno elementi certi sul suo trasferimento in un altro Paese europeo. Quando la polizia si è presentata nella sua abitazione, ha trovato una pistola da soft air, un arco professionale con delle frecce ed alcune schede sim senza indicazione dell’operatore telefonico. L’estremo nord della costa fermana rimane l’obiettivo numero uno delle forze dell’ordine, che stanno moltiplicando gli sforzi per fronteggiare un’emergenza criminalità che non accenna a scemare e dove in molti rivendicano come inderogabile l’allestimento di un presidio fisso di polizia.
I risultati
Solo nell’ultima settimana sono stati individuati, oltre ai protagonisti della sparatoria di fine marzo e dei relativi disordini, anche un soggetto ritenuto uno dei vertici dello spaccio di droga nel quartiere, inviato in un centro di rimpatrio del Mezzogiorno.

Quotidiani anche i sopralluoghi interforze, sia per contrastare lo smercio di stupefacenti che per fermare il fenomeno delle occupazioni abusive di immobili.

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