«Budget insufficiente per la sanità del Fermano». I sindaci chiedono certezze alla Regione

La conferenza dei sindaci
La conferenza dei sindaci
di Chiara Morini
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Giovedì 13 Aprile 2023, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 15:11

ASCOLI - Parola d’ordine: perequazione. È quanto chiede il Fermano alla Regione in termini di sanità. La richiesta è arrivata direttamente al presidente della Regione Francesco Acquaroli e all’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini ieri a Fermo nella sala consiliare per illustrare il piano socio sanitario all’assemblea dei sindaci, agli ambiti sociali, ai sindacati, agli ordini, e alle associazioni. 


Il piano



«Tre o quattro settimane ancora – ha spiegato l’assessore Saltamartini –, presentiamo il piano, poi gli interessati potranno essere ancora ascoltati, quindi avremo l’atto, lo approveremo in giunta, e tre mesi per l’approvazione finale, che dovrebbe arrivare per agosto. Abbiamo fotografato la situazione della domanda di servizi sanitari nelle Marche, sappiamo quali sono i numeri, e quindi anche come soddisfare questa domanda». Il piano viene presentato dopo l’entrata in vigore della nuova riforma sanitaria che da una sola Asur ha creato cinque Ast.


Il Cup provinciale


«Cup provinciale – ha detto l’assessore – e quindi se una persona telefonerà per prenotare una prestazione, non dovrà essere inviato fuori provincia». Per quanto riguarda gli ospedali, Saltamartini ha detto che «il nuovo di Campiglione sarà di primo livello regionale, abbiamo stanziato le risorse per l’acquisto di tecnologia e materiali, e quello di Amandola sarà un ospedale base in zona disagiata».

Quindi gli ospedali di comunità, nel Fermano Montegiorgio e Sant’Elpidio a Mare; le case di comunità, Montegranaro, Sant’Elpidio a Mare, Porto San Giorgio, Petritoli. Sanità di prossimità e, quanto alla carenza di medici, problema sentito anche nel Fermano, l’assessore ha rilevato che «molti cittadini accedono ai pronto soccorso con codici bianchi e verdi, i cui numeri sono molto elevati e diventano anche uno spreco di risorse. Puntiamo a creare associazioni di medici di base in un sistema, per i quali abbiamo risorse, con tecnici, infermieri e tecnologie, che permettano per esempio di fare anche radiografie polmonari, oppure check-up in studio, valorizzando quelli dei medici di base, valutando la possibilità di avere specialisti che prestino servizio negli studi medici.

Oggi noi sappiamo qual è la domanda di prestazioni, sappiamo quali sono i numeri che possiamo fare sul pubblico, per il resto dovremo contare anche su accordi con la sanità privata. C’è il blocco delle assunzioni, ma risorse nei servizi: con il presidente Acquaroli e il resto della Giunta vogliamo dare risposte al problema delle liste d’attesa. A Fermo andrà il numero di medici per rispondere alla domanda di servizi».


Le convenzioni


Quanto alle convenzioni, come ad esempio quella degli Anni Azzurri, Saltamartini ha detto che «ancora non possiamo dire se la rinnoviamo o meno, il governo non ha ancora ripartito la spesa». C’è poi la questione della mobilità passiva, molto alta e, dati regionali, costa 40 milioni. A proposito di mobilità, il sindaco di Fermo, nonché presidente della Conferenza dei sindaci, ha evidenziato che «siamo la provincia con meno mobilità attiva. Dobbiamo sapere dentro alle reti cliniche cosa si andrà a fare, dobbiamo crescere. Le mura non sono tutto se non contengono il personale». Il timore, e i sindaci si sono già incontrati qualche giorno fa, è che «partire con l’autonomia, laddove si è ancora fragili, è rischioso. Chiediamo perequazione, serve sapere (e capire) qual è il budget di spesa e poi il direttore stabilirà con la conferenza dei sindaci come spenderlo». 


Il nuovo ospedale


E sul nuovo ospedale, Calcinaro ha evidenziato che «la ditta è veloce, ma non si può aprire una scatola vuota senza le apparecchiature elettromedicali. Ok i finanziamenti, ma ancora non si vedono i bandi, deve partire la gara, altrimenti si rischia di essere in ritardo, di andare fuori tempo. Serve un piano Marshall». E parlando da sindaco della città di Fermo, chiede «quale sarà la destinazione del Murri: lo dico da sindaco, non si può avere uno scheletro nel centro della città». Sindacati, medici, associazioni, sindaci sono intervenuti in molti, ciascuno presentando le proprie osservazioni. Alla fine è intervenuto anche il presidente Acquaroli per rassicurare sulle intenzioni della giunta che prenderà a cuore le osservazioni. Il dibattito, sicuramente, andrà avanti a lungo. 
 

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