FERMO - Nel giro di pochi mesi, il Comune di Fermo si è ritrovato tra le mani circa 38 milioni di fondi Pnrr. Una valanga di soldi che dovrà dimostrare di saper gestire, a pena di vederli sparire, se non rispetterà le scadenze imposte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza: fine 2023 per l’affidamento dei lavori e fine 2026 per le rendicontazioni.
L’urgenza
Tradotto: bisogna correre. Fermo, ma anche tutti gli altri Comuni della provincia alle prese coi bandi del Pnrr, piombati sugli uffici che, certe volte, non sanno che pesci pigliare. Soprattutto quelli dei Comuni più piccoli, di cui parecchi già alle prese con le beghe della ricostruzione. Ma l’occasione è troppo ghiotta per lasciarsela scappare. Così, l’Università Politecnica delle Marche ha pensato che un corso per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni e delle società partecipate avrebbe potuto aiutare. È partito ieri nella sede di Ingegneria gestionale, in via Brunforte. È rivolto anche agli studenti del corso di laurea. Per ora, gli scritti sono ventidue. Pochi, considerando il bacino. Ma le iscrizioni sono ancora aperte.
I costi
Il corso in “Gestione dei progetti Pnrr e digitalizzazione della Pubblica amministrazione” costa poco meno di duecento euro e dura cinquanta ore. Le lezioni, che termineranno il 22 ottobre, si tengono il venerdì pomeriggio e il sabato mattina. I docenti sono quelli della Politecnica, più qualche consulente esterno. Alla fine, dopo aver superato una prova, sarà rilasciato un attestato. Gli studenti otterranno cinque crediti. Parla di «aspettativa e attenzione molto elevate visto che, entro poco tempo, ci troveremo ad avere risorse molto consistenti che dovremo gestire, monitorare e rendicontare», il rettore della Politecnica delle Marche, Gian Luca Gregori. Concetto ripreso dal sindaco e presidente dell’Euf (Ente universitario del Fermano), Paolo Calcinaro. Che, snocciolando i finanziamenti ottenuti finora da Fermo tra rigenerazione urbana, piano Pinqua (Programma per la qualità dell’abitare), parchi storici ed efficientamento energetico dei teatri, se la prende coi tempi ristretti.
L’inghippo
«Alcuni bandi, come quelli sul ciclo dei rifiuti, non usciranno prima del 30 settembre 2022 e potranno riguardare finanziamenti di decine di milioni di euro.