Più personale e meno costi, è ancora pressing sull'ospedale Murri. Il comitato torna alla carica

Più personale e meno costi, è ancora pressing sull'ospedale Murri. Il comitato torna alla carica
Più personale e meno costi, è ancora pressing sull'ospedale Murri. Il comitato torna alla carica
di Sonia Amaolo
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Giovedì 2 Settembre 2021, 07:05

FERMO - Tra vaccini e Green pass la sanità riprende l’attività a pieno ritmo dopo le vacanze, con il nuovo direttore d’Area vasta a Fermo Roberto Grinta. Lo cercano tutti, le equipe dei centri vaccini chiedono linee guida, il comitato fondato da Bruno Nepi reclama un nuovo incontro. L’ex infermiere, caposala all’ospedale Murri oggi in pensione, si era incontrato con il dirigente il 21 luglio scorso e ieri ha fatto partire una richiesta per un nuovo appuntamento.

«Abbiamo fatto maturare il tempo per far sì che il direttore potesse conoscere le problematiche del territorio - dice Nepi - siamo stati subissati dalle richieste dei fermani nel periodo estivo. Il direttore finora ha lasciato in coda i problemi che ogni giorno fanno rischiare la salute». Assunzione di personale al pronto soccorso, formazione per l’uso di nuova tecnologia, accordi tra ospedale e poliambulatori privati per prestazioni diagnostiche senza caricare le spese all’utenza, salvo il ticket se dovuto. Questi sono alcuni suggerimenti del comitato che chiede a Grinta di cambiare porre fine a 20 anni di disorganizzazione. Si sollecita il direttore a intraprendere un percorso d’informazione dell’utenza su quanto la direzione generale sta predisponendo per la riorganizzazione ospedaliera. Tra le preoccupazioni, tante riguardano i vaccini: con il caldo di questi mesi, che temperature raggiungono? Perdono d’efficacia? «Si spieghino le sequenze, la temperatura da mantenere, si dica se i frigoriferi sono certificati, la gente ha bisogno di sapere» avverte Nepi; e dei flaconi multidose dice: «È impossibile essere precisi nell’iniettare il vaccino, occorre un’adeguata informazione».

L’ex infermiere vede troppa approssimazione nei centri vaccinali, tra le persone in attesa, dove si creano code e viene meno il distanziamento, tra medici non sempre con l’abbigliamento adeguato: «Come si può imporre il Green pass se tutte le operazioni di immunizzazione vengono eseguite così?», domanda il comitato. «I cittadini vogliono risposte a domande semplici, vogliono trovare le barelle e tutta l’attrezzatura necessaria nelle corsie d’ospedale, vogliono il personale preparato e non sfinito al pronto soccorso.

La presa in carico del paziente con una patologia deve prevedere una soluzione, una risposta. Una visita urgente va fatta nei tempi giusti, non dopo mesi e mesi».


Grinta, dal canto suo, è appena arrivato ed è ancora nella fase di osservazione: «Penso che ancora sia prematuro» dice, in riferimento alle tante risposte da dare. Ma sulle vaccinazioni precisa: «Abbiamo attivato il camper con date settimanali in base ai Comuni, dove la percentuale di vaccinazione è più bassa rispetto agli altri. Ma in generale, in Area vasta 4 e in tutta la regione, la percentuale è molta alta».

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