FERMO - Otto borghi: Belmonte Piceno, Montappone, Montefalcone Appennino, Monte San Martino, Penna San Giovanni, Santa Vittoria in Matenano, Sant’Angelo in Pontano, Servigliano, in rigoroso ordine alfabetico. Due le province interessate: Fermo e Macerata. Due anche le Unioni montane coinvolte, Sibillini e Monti Azzurri. Sono 24 gli spettacoli del Festival Storie, che parte il 7 maggio, che finirà il 4 dicembre e che segna di fatto la ripartenza dopo il Covid, e per due paesi, in particolare, anche la riapertura dei rispettivi teatri dopo i lavori di restauro per sistemare i danni causati dal sisma del 2016.
La scelta
I paesi aspettano anche un sostegno dai futuri fondi in arrivo e per ora organizzano una rete territoriale di collaborazioni per dare slancio alla rinascita sotto il segno della cultura. La presentazione c’è stata ieri a Penna San Giovanni dal cui splendido teatro ligneo il Festival inizierà il 7 maggio con Roberto Ciufoli. «Aderiamo – ha detto il sindaco Stefano Burocchi – perché con questa rete andiamo oltre e ampliamo lo sguardo. Fare cultura è importante, significa crescere, condividere, come in questo caso». Ci saranno tante storie in questa edizione della ripartenza per i borghi, piccoli, ma grandi nelle bellezze. Piccolo è bello, ma se si cammina insieme come fanno questi otto Comuni, il rilancio riesce anche meglio. Particolarmente significativa è la ripartenza per i sindaci Vanda Broglia di Sant’Angelo in Pontano e Matteo Pompei di Monte San Martino.
I lavori
«Abbiamo messo in sicurezza il teatro Angeletti – ha commentato il sindaco Broglia – affinché fosse vivibile da subito. C’era l’urgenza di ripartire con la cultura. Gioielli come il nostro teatro o gli altri storici devono riprendere a raccontare storie». Il teatro è pronto, ma il primo spettacolo è stato programmato per il 22 ottobre con Benedicta Boccoli, per stare sul sicuro con i tempi dei lavori. A Monte San Martino il teatro comunale riaprirà con una data di “Storie”. Il 2 ottobre, infatti, l’inaugurazione avverrà contestualmente allo spettacolo “L’arte del sorriso” con Roberto Giordano e Federica Aiello. «Per noi il teatro è molto importante, tornerà anche la balconata – ha annunciato il sindaco Matteo Pompei – è bello che i nostri territori rinascano anche con queste collaborazioni». Condivisione significa ripartire tutti insieme, con le tante storie che contribuiscono alla crescita culturale dei singoli paesi. «La bontà di questo progetto è sotto gli occhi di tutti, il successo non mancherà anche qui, dove fare cultura è importante», ha sottolineato Fabrizio Vergari, sindaco di Santa Vittoria in Matenano e presidente dell’Unione Montana dei Sibillini.
L’evoluzione
Il festival è la naturale evoluzione di “Bat”, “Belmonte ama il teatro”, confluito poi in “Storie”. «Grazie alla prima edizione di Bat – ha ricordato il sindaco di Belmonte Piceno Ivano Bascioni – abbiamo sistemato il nostro teatrino parrocchiale.
L’impegno
«Siamo contenti di esserci, anche con il nostro piccolo teatro», ha detto il sindaco di Montefalcone Appennino, Giorgio Grifonelli. «La storia continua – ha commentato Mauro Ferranti sindaco di Montappone – al teatro di Penna San Giovanni ci sono stato da bambino». I borghi puntano tutto sul turismo lento, quello che fa riscoprire le bellezze di ciascun comune. «In uno scenario come questo – le parole del presidente dell’Unione montana “Monti Azzurri”, Giampiero Feliciotti – è importante recuperare lo spazio perduto andando avanti insieme, senza confini territoriali. In questa vallata l’offerta culturale è importante». Non si poteva fare niente di questo senza il direttore artistico Manu Latini di Progetto Musical. «Il teatro è un atto di amore per i borghi, le storie sono importanti per loro – ha detto – le difficoltà ci sono state per il nostro settore e anche per loro. Ripartiamo tutti insieme, con la bellezza e la suggestione dei luoghi anche all’aperto. Valorizziamo i teatri, e anche i luoghi dei borghi».