Seminò il panico con una roncola: niente tentato omicidio, il nigeriano è già libero

Fermo, seminò il panico con una roncola: niente tentato omicidio, il nigeriano è già libero
Fermo, seminò il panico con una roncola: niente tentato omicidio, il nigeriano è già libero
di Laura Meda
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Venerdì 2 Ottobre 2020, 08:58

FERMO - E’ libero Osagie Halvebhose, il 39enne nigeriano senza fissa dimora che, lo scorso 3 ottobre intorno alle 13, aveva seminato il panico nella città di Fermo, aggirandosi in strada con in mano una roncola di 36 centimetri. Il nigeriano aveva minacciato automobilisti e studenti in uscita da scuola in viale Trento, prima di far perdere le proprie tracce tra le campagne, per essere poi individuato, ore dopo, dagli uomini della questura di Fermo nella zona di Lido.

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Un arresto difficile, a cui Halvebhose aveva opposto una strenua resistenza, sferrando la roncola e ferendo, in modo non grave, due agenti. Colto in flagranza di reato, nei suoi confronti era stato disposto il giudizio immediato.
 
Tentato omicidio aggravato, resistenza a pubblico ufficiale, aggravata dall’uso delle armi, lesioni personali, ricettazione, per il furto della roncola, e porto abusivo di armi: questi i capi di accusa avanzati dalla procura di Fermo nei suoi confronti.
Il procedimento
Dopo due rinvii a causa Covid, la difesa del nigeriano, affidata all’avvocato Simone Matraxia, aveva chiesto, lo scorso 17 settembre, il rito abbreviato. Ieri la sentenza in tribunale a Fermo. Sono decadute le accuse di ricettazione e, soprattutto, di tentato omicidio, come aveva auspicato, già prima di entrare in aula, l’avvocato Matraxia. Il pm aveva chiesto una condanna a 4 anni e 10 mesi, pena più che dimezzata dalla giudice Teresina Pepe, che, pur negando la perizia psichiatrica richiesta dalla difesa nella scorsa udienza, ha evidentemente condiviso la versione dei fatti prospettata dal nigeriano e dal suo legale. Non c’era in Halvebhose nessuna volontà di uccidere o recare lesioni fisiche ad alcuno, «il tentato omicidio è apparso sin da subito una contestazione infondata – spiega all’uscita dal Tribunale un soddisfatto Matraxia – è stato solo un momento di alterazione temporanea» e la condanna di 2 anni e 2 mesi, che ha riconosciuto di fatto solo i reati di porto abusivo di arma e resistenza a pubblico ufficiale, lo conferma.
Il commento
«Siamo soddisfatti su tutta la linea – conclude l’avvocato – il trattamento sanzionatorio è soddisfacente e ha determinato la scarcerazione del mio assistito, perché sono decadute le esigenze cautelari». Da ieri dunque il nigeriano che aveva terrorizzato per ore un’intera città è libero, unico vincolo il divieto di dimora in tutta la provincia fermana.
La scelta
Halvebhose dal canto suo ieri non ha parlato, ha ascoltato la sentenza in aula senza alzare la testa, in assoluto silenzio, conscio comunque della gravità del gesto commesso. «Aveva espresso il suo pentimento e chiesto scusa già nelle scorse udienze», ricorda il legale. A un anno di distanza dall’episodio, la speranza di tutti i soggetti coinvolti è che il gesto di Halvebhose resti un caso isolato.

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