FERMO - Palazzo Brancadoro, relativamente alla parte del suo piano nobile, è entrato a far parte della prestigiosa famiglia dell’associazione Dimore Storiche Italiane, il più importante museo diffuso d’Italia che, da 45 anni, rappresenta e tutela i proprietari degli immobili di rilevante interesse storico artistico. Un museo a cielo aperto costituito da castelli, palazzi, ville, parchi, giardini distribuiti su tutto il territorio, tanto nei capoluoghi quanto e soprattutto nei piccoli borghi e nelle aree rurali.
«Siamo molto lieti di questo riconoscimento che, pur andando a Palazzo Brancadoro, rappresenta un motivo di vanto per l’intera città - ha detto l’assessore alla cultura Micol Lanzidei». «È un riconoscimento importantissimo a dimostrazione del fatto che, oltre al prestigio che la dimora fermana custodisce da sempre, la grande dedizione e l’infinita passione unite al desiderio di condividere questo luogo prezioso con chi ne abbia desiderio, risultano essere sempre più apprezzati» afferma Anna Danielli (proprietaria, insieme alla sorella Paola, di parte di Palazzo Brancadoro nonché presidente dell’associazione Il Circolo di Ave).
È quindi un altro atto di significativa considerazione rivolto a Palazzo Brancadoro che, oltre a collaborare con il Fai (Fondo Ambiente Italiano) in alcune occasioni dell’anno, fa anche parte, da più di tre anni, del circuito de Le Dimore del Quartetto, importante rete nazionale e internazionale che valorizza giovani quartetti d’archi e il patrimonio culturale europeo in un’economia circolare.
Inoltre il 22 maggio, in occasione della giornata nazionale dell’associazione Dimore Storiche Italiane, Palazzo Brancadoro apre le porte ai visitatori gratuitamente dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17, insieme a oltre 400 luoghi esclusivi che rendono il nostro paese unico al mondo. La giornata vuole essere un riflettore acceso non solo sull’immobile aperto per l’occasione, ma anche sul tessuto socio-economico del nostro Paese.