Morto l'anziano ricoverato in ospedale, i figli tornano alla carica dopo la denuncia: «Vogliamo chiarezza»

Morto l'anziano ricoverato in ospedale, i figli tornano alla carica dopo la denuncia: «Vogliamo chiarezza»
di Sonia Amaolo
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Mercoledì 22 Settembre 2021, 04:35 - Ultimo aggiornamento: 08:19

FERMO - È morto ieri notte l’anziano che sarebbe caduto da una barella al pronto soccorso dell’ospedale Murri di Fermo il 3 agosto scorso. Ernesto Severino, 87 anni compiuti il 7 settembre, vi aveva fatto ingresso con la febbre. Due giorni dopo fu spostato al reparto di Medicina e il 29 agosto, a seguito di numerose forti crisi epilettiche, venne trattato dall’anestesista.

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Il 1° settembre i suoi valori epatici erano anormali e la situazione è degenerata finché ieri è arrivata la telefonata ai familiari sul decesso.

L’uomo aveva smesso di vivere. I figli avevano previsto il tragico epilogo e ora vogliono la verità. All’ospedale ieri è stato impossibile parlare con qualcuno della direzione sanitaria per una verifica sulle dichiarazioni della famiglia.


L’ingresso
«Mio padre è entrato al pronto soccorso il 3 agosto scorso e aveva valori nella norma - dice il figlio Pellegrino - non aveva mai avuto problemi di fegato e diabete. Il giorno del coma li aveva invece venti volte sopra la norma». Dall’autopsia si capirà cos’è successo. Si vedrà di stabilire cosa sia avvenuto. I figli avevano visto l’anziano «con le pupille gialle come il limone e nessun medico ci ha detto che tipo di coma era, ce lo dirà l’autopsia».

All’esame autoptico seguirà la perizia del medico legale di parte. L’anziano era nato il 7 settembre 1934 ad Altavilla Irpina ed era domiciliato a Porto Sant’Elpidio. Una prima denuncia ai carabinieri era stata presentata dai Severino il 1° settembre dopo che la figlia, a poche ore dal ricovero, era andata a trovare il padre al nosocomio e lo aveva visto steso su una lettiga dicendo che le sbarre di sicurezza fossero abbassate.


I timori
La donna era tornata all’ospedale Murri la mattina dopo con il fratello. I due, secondo quanto hanno riferito nell’esposto, avevano visto il genitore «solo in una stanza con la testa bendata, l’occhio sinistro gonfio e il braccio sinistro fasciato». Particolari che andranno chiariti con i prossimi accertamenti.

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