Medici e reparti specializzati, il Fermano in pressing sull'ospedale con la visita del ministro Schillaci

Medici e reparti specializzati, il Fermano in pressing sull'ospedale con la visita del ministro Schillaci
Medici e reparti specializzati, il Fermano in pressing sull'ospedale con la visita del ministro Schillaci
di Chiara Morini
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Lunedì 12 Dicembre 2022, 07:20 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 15:22

FERMO - Per un giorno Fermo al centro della sanità: al teatro dell’Aquila, come abbiamo riferito ieri in Regione, i vertici regionali con il ministro della Salute Orazio Schillaci. «Una giornata importante - commenta il sindaco Paolo Calcinaro – per tutto il territorio. L’ospedale sta crescendo, è un appalto di molti milioni di euro, e i lavori vanno avanti regolarmente. E mentre va avanti la realizzazione del nosocomio, arriva questa nuova riforma sanitaria». Riforma regionale che incassa l’approvazione di Schillaci: «Le Marche hanno imboccato la strada giusta per costruire una sanità più vicina al territorio».


Il futuro


E non dispiace nemmeno al primo cittadino. «La riforma ci piace – rimarca Calcinaro -, tutto quello che dà voce ai territori è qualcosa di positivo anche per noi sindaci.

Ma serve di più: dati alla mano il Fermano è ultimo nei parametri e speriamo che quando le aziende territoriali arriveranno e saranno operative, ci possa essere più perequazione». Meno gap tra una zona e l’altra, e un riferimento esplicito il sindaco lo fa su Emodinamica. «Non possiamo essere tempo-dipendenti», dice prima di ricordare i medici (di cui due nel Fermano) scomparsi a causa del Covid. Un pensiero condiviso anche dal presidente del Consiglio Regionale Dino Latini, che esprime «gratitudine per i medici e gli infermieri che molto hanno fatto per il contrasto al Covid». La riforma sanitaria promette ora più vicinanza ai territori, con cinque aziende territoriali (che sostituiranno le Aree vaste e l’Asur, dando maggiore autonomia alle scelte provinciali) e due aziende ospedaliere.


Il nodo


Ma le strutture, per funzionare, hanno bisogno di personale, e questo lo sanno bene tanto il Fermano quanto tutte le Marche. Preoccupa la difficoltà del turnover, soprattutto per i medici di Medicina generale. «Se non si fa il turnover – ha ricordato ad esempio il presidente della Regione Francesco Acquaroli – soprattutto con i medici di Medicina generale, si finisce per intasare i pronto soccorso, perché i cittadini hanno bisogno di risposte. Bisogna adeguare le norme ai tempi che si vivono». Qualcosa la Regione ha fatto per cercare di farvi fronte, come ha ricordato l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini: «110 borse di studio confermate e rifinanziate nel 2023 per i medici di medicina generale, e 42 per gli specialisti. Finora abbiamo fatto quello che doveva il Governo». Ma l’allarme resta e lo hanno ricordato anche gli stessi medici.


L’Ordine


«Mica solo i medici di medicina generale – ha sottolineato la presidente dell’Ordine Fermano Anna Maria Calcagni – ma anche i pediatri. Si va incontro a una carenza nel 2023». Una riforma finita però nel mirino del centrosinistra. Il consigliere comunale Pd Paolo Nicolai ritiene che sia «fantasiosa e utopistica, di scherno per gli operatori sanitari, e controproducente e infruttuosa per i cittadini: oltretutto imposta ai territori, lontana da coinvolgimenti e partecipazione delle amministrazioni locali e a spregio dell’universalità, dell’uguaglianza e dell’equità, che sono i principi cardine del Ssn».

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