Occupazioni e spaccio, i sindaci del fermano in trincea: «Tolleranza zero per fermare i criminali»

Occupazioni e spaccio, i sindaci del Fermano in trincea: «Tolleranza zero per fermare i criminali»
Occupazioni e spaccio, i sindaci del Fermano in trincea: «Tolleranza zero per fermare i criminali»
di Sonia Amaolo
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Venerdì 4 Novembre 2022, 04:30

FERMO - Tolleranza zero sulle occupazioni abusive e lo spaccio: «Con l’arrivo del nuovo prefetto di Fermo faremo subito un coordinamento con altri sindaci dei Comuni fermani più toccati dal fenomeno» dice il sindaco di Porto Sant’Elpidio Nazareno Franchellucci. L’impegno dopo l’ennesimo fatto di cronaca di cui abbiamo riferito ieri, con il blitz delle forze dell’ordine in un’abitazione occupata e trasformata in un bivacco sulla Statale nord di Porto Sant’Elpidio, all’altezza di Fonte di Mare.

Le conseguenze

Alle occupazioni si legano infatti il degrado, la marginalità, situazioni borderline, presenze di soggetti irregolari sul territorio, senza permesso di soggiorno e senza lavoro, persone che vivono di espedienti.

Questi soggetti sono poi spesso quelli che puntano sulle case occupate, seconde case, ma anche tante abitazioni lasciate abbandonate dai proprietari. Locali che diventano tuguri e, in qualche caso, centrali dello spaccio. Come nel caso emerso mercoledì mattina. A Fonte di Mare sono stati sorpresi e portati in Questura cinque nordafricani. Blitz riuscito, abusivi acciuffati ma le storie si ripetono e generano allarme sociale.

Le difficoltà

Ci ha fatto i conti per Lido Tre Archi il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro: «Due anni fa - ricorda - abbiamo fatto le ordinanze, laddove le occupazioni portavano una turbativa dell’ordine pubblico segnalata dalle forze dell’ordine. Siamo riusciti a chiudere e sigillare alcuni appartamenti che erano storicamente oggetto di occupazioni e ormai abbandonati dai proprietari. Questo ha dato un segnale forte ma il problema vero è che in Italia è impossibile fare velocemente e proficuamente le espulsioni, quindi alcuni di questi soggetti si sentono legittimati a fare certe cose, perché sanno che non saranno rimandati nei loro paesi». Le forze dell’ordine li fanno uscire dalla porta e loro rientrano dalla finestra. «Mi adopererò per un incontro in Prefettura con gli altri sindaci – dice a sua volta Franchellucci, sindaco del Comune al momento più colpito dalle occupazioni – per un incontro di carattere tecnico».

Il progetto

Il piano è farlo «coinvolgendo - come dice lo stesso primo cittadino - gli uffici anagrafe per vedere come regolamentare gli accessi, legati anche a richieste di residenze o altre tipologie di permanenza all’interno delle residenze. Cosa da fare, ovviamente, nel rispetto delle normative, per capire come gestire il problema e come regolare la situazione. I nostri uffici anagrafe sono subissati da queste richieste, sempre più pressanti nei grandi centri e in particolare nelle località rivierasche». Il plauso a polizia di Stato e carabinieri non può mancare perché gli sgomberi vanno in porto, «il presidio è garantito – afferma Franchellucci – abbiamo molti immobili non di proprietà dei residenti e lì possono generarsi queste situazioni. La normativa, a livello nazionale, dovrebbe essere più stringente per punire in maniera efficace chi commette reato, in termini di sanzioni e di pena». Dal canto suo Andrea Balestrieri, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, mette al centro del dibattito il problema degli ingressi irregolari.

La situazione

«In Italia - rimarca - c’è più che mai bisogno di rivedere le politiche migratorie – dice – il buonismo non paga e bisogna essere realisti. Per la solidarietà, la prima cosa da fare è stoppare le partenze illegali che favoriscono solo le organizzazioni criminali. Troppo spesso vediamo le solite facce occupare le case, devastarle e farne centri di spaccio. Ci vuole il pugno duro. Nei Comuni che sono soggetti a questi fenomeni va attivato il controllo delle residenze e delle case disabitate».

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