Fermo, non solo il nuovo ospedale: rinasce anche l’ex conceria con case, negozi e teatro

Fermo, non solo il nuovo ospedale: rinasce anche l’ex conceria con case, negozi e teatro
Fermo, non solo il nuovo ospedale: rinasce anche l’ex conceria con case, negozi e teatro
di Domenico Ciarrocchi
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Giovedì 2 Marzo 2023, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 13:18

FERMO - Non solo nuovo ospedale, la vallata sotto Fermo è destinata a rivoluzionare la propria immagine. Fra i lavori più importanti, quelli all’ex conceria che hanno ottenuto l’altra sera il via libera dal consiglio comunale. «La Fermo del futuro, un traguardo e allo stesso tempo l’inizio di un percorso importante», commenta il sindaco Paolo Calcinaro. La gigantesca fabbrica dismessa si trova a Molini di Tenna-Girola: i lavori saranno realizzati nell’ambito del “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare” (Pinqua). Il piano è del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e nel 2021 Fermo, all’interno del Pnrr, ha ottenuto 15 milioni.


I particolari


Il disco verde in aula riguarda l’accordo di programma in variante al Prg che consente l’avvio del progetto in tutti i suoi interventi (per i quali sono state avviate le prime demolizioni, a cura di Adriatica Costruzioni): housing sociale con 32 abitazioni per anziani autosufficienti con servizi di sostegno e per giovani famiglie che lavorano in città e che qui si vogliono trasferire; un’ampia foresteria; un teatro da 350 posti; un plesso per le associazioni; un centro di sostegno alla disabilità.

E ancora orti sociali, un parco verde e una centrale per l’autosufficienza termica. Spazio anche alla memoria nel rispetto di quanto ha rappresentato questo sito (era un luogo di prigionia) con la conservazione dei capannoni. Si parla anche della possibilità di nascita di attività commerciali e di un’espansione abitativa di qualità. «Un progetto - ribadisce il primo cittadino - passato senza alcun voto contrario. Voglio ringraziare l’atteggiamento della minoranza che ha capito, e in qualche modo accompagnato con voti a favore o comunque non contrari, la rilevanza del progetto per città e quartiere».


I commenti


«Si tratta di un progetto - dice a sua volta l’assessore ai Lavori pubblici Ingrid Luciani - per cui è stata aggiudicata la maggior parte delle gare, avviate prima della fine del 2022: questo ci consente di beneficiare di premialità in virtù del fatto che l’iter è stato fatto partire nei tempi». Commenti positivi dall’assessore all’Urbanistica Mariantonietta Di Felice, la quale ricorda che qui si «prevede un polo ad alta valenza sociale e culturale con un’offerta integrata di servizi abitativi, ricettività turistica di taglio sociale, servizi alla persona, con ampi spazi dedicati alla cultura: di 40 milioni è il cofinanziamento a carico del privato». Anche in maggioranza tengono a sottolineare l’importanza dell’accordo. Per le consigliere Lucia Perticari e Sara Pistolesi di Piazza Pulita è «un passaggio storico per questa amministrazione». Perticari sottolinea «la collaborazione con le associazioni del quartiere che parte da lontano e che ha permesso di riaccendere la luce su un’area quasi completamente inutilizzata. L’attenzione che è stata posta su questa questione con eventi e occasioni di incontro si è accompagnata a una crescente attenzione politica».


L’accordo


«Un momento di grande soddisfazione è stato quello in cui, insieme al consigliere Pascucci, ho avuto modo di presentare il progetto agli Stati generali del patrimonio industriale a Roma». «Con questo progetto - sottolinea a sua volta Pistolesi - non solo si restituiscono questi spazi, ma si progettano interventi che parlano di futuro», Infine ecco lo stesso Nicola Pascucci, segretario di Fermo-La città che vogliamo, che ricorda lo stimolo dell’associazione “Oltre Conceria” e sottolinea la mobilitazione anche di minoranza, residenti, contrada, centro sociale e Isrt. «Un luogo che abbiamo valorizzato con iniziative culturali, festival, concerti, mostre, con appuntamenti quali La Giornata della memoria. La difficoltà di reperire fondi per un progetto di riqualificazione per una proprietà non pubblica del sito, è stata superata dal fondamentale lavoro degli uffici comunali coordinati dai dirigenti Paccapelo e Della Casa insieme a Ragonese e Torresi. Restituiamo oggi all’ex conceria una storia futura lasciandone intatti i simboli: l’ingresso sarà una foresteria, il capannone zero (la chiesa del campo profughi, ndr) con la Madonna Croata diventeranno polo culturale e casa delle associazioni, la torre dell’acquedotto sarà mantenuta e ripristinato un teatro come nell’allora campo di prigionia Pg70».

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