FERMO - Tagli nelle scuole e via alle pluriclassi, il caso continua ad agitare il dibattito mentre l’anno scolastico è agli sgoccioli. Nuvoloni neri si addensano su quello che verrà. Torna sul caso l’assessore regionale Guido Castelli, critico verso chi da un lato vara un massiccio piano di investimenti e dall’altro sforbicia le classi senza pensare ai danni nelle aree più disagiate, a partire dal cratere.
Il piano relativo all’edilizia scolastica agirà con un’unica procedura di gara per ben 227 edifici che verranno migliorati o ricostruiti.
Per Castelli «il rischio è quello di realizzare cattedrali nel deserto, scuole moderne ma su cui aleggia lo spettro della cancellazione di classi o l’attivazione delle pluriclassi. L’esempio di Arquata, dove lo scorso anno si è presentato un problema in tal senso, mi obbliga a richiedere maggiore sensibilità e attenzione verso misure che possano consentire deroghe e criteri diversi nei luoghi dove l’effetto del sisma è stato ancor più devastante. Occhio, dunque, a ricostruire scuole che poi resterebbero mestamente vuote. Mi auguro che lo stesso commissario Legnini si unisca alla nostra voce per tenere alta la considerazione su un aspetto da cui tutte le comunità del sisma non possono prescindere».
Un nuovo appello a Bianchi, dunque, il quale ha già fatto capire che il futuro passa per i grandi plessi baricentrici e quindi per i tagli in quelli piccoli, terremotati o no.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout