Dai cugini in lizza alla figlia d'arte, si scaldano i motori per i nuovi sindaci. Prime scintille a Montegranaro

Dai cugini in lizza alla figlia d'arte, si scaldano i motori per i nuovi sindaci. Prime scintille a Montegranaro
Dai cugini in lizza alla figlia d'arte, si scaldano i motori per i nuovi sindaci. Prime scintille a Montegranaro
di Francesca Pasquali
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Domenica 5 Settembre 2021, 09:10

FERMO - Cinque Comuni al voto in provincia di Fermo (Montegranaro, Monte San Pietrangeli, Ortezzano, Petritoli e Rapagnano). Otto candidati a sindaco. Otto liste a sostenerli. Due quorum da raggiungere. Una figlia d’arte. Una sfida in famiglia. Un’altra tra ex alleati. Questi i numeri e le curiosità delle elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre nel Fermano. Ieri, a mezzogiorno, è scaduto il termine per depositare liste e simboli. Visto che tratta di centri sotto ai 15mila abitanti, niente ballottaggi in questa tornata elettorale. Si decide tutto al primo turno.


Scalda i motori Montegranaro dove ieri c'è stata la prima presentazione ufficiale di una lista, quella di Endrio Ubaldi. Si prepara a un mese al vetriolo. La città, dopo la caduta della giunta, è stata guidata dal commissario prefettizio Francesco Martino. Il supposto testa a testa tra l’ex sindaca Ediana Mancini (“Avanti con Ediana Mancini”) e il suo ex vice Ubaldi (“Montegranaro Sempre!”) infervora ormai da giorni gli animi. La sintesi trovata tra i due schieramenti e conclusa anzitempo lo scorso dicembre è ormai acqua passata. Nel Comune veregrense, ognuno è tornato al suo posto, al punto di partenza. E, anche se non si vedono, i partiti sono lì, pronti a fronteggiarsi. Da una parte il centrosinistra che appoggia Mancini, dall’altro il centrodestra schierato con Ubaldi. In città sono certi che sarà lotta all’ultimo voto. Di sicuro, i prossimi, saranno giorni arroventati. Sfida in famiglia, invece, a Ortezzano, dove la sindaca uscente Giusy Scendoni ha scelto di non concorrere per il terzo mandato. A dare continuità alla sua amministrazione proverà la consigliera con delega ai Servizi sociali Carla Piermarini, cugina di primo grado dell’altro candidato, Gaetano Agostini. Piermarini è appoggiata dalla lista “Futuro per Ortezzano”. Agostini, che è già stato sindaco del Comune valdasino dal 1995 al 2004, si presenta con la civica “Uniti verso il futuro”.


A Rapagnano, il sindaco uscente Remigio Ceroni candida la figlia maggiore, Elisabetta.

Al terzo mandato consecutivo, l’ex senatore e sei volte primo cittadino, è in lista con “Rapagnano 2021 Ceroni Sindaco”. Dovesse vincere, l’avvocata 37enne sarebbe «il primo sindaco donna di Rapagnano dal 1948». Il suo avversario, che poi avversario non è, sarà Alfonso Ceci, consigliere comunale uscente, che guida la civica “Impegno per Rapagnano”. Nessuna frizione con la maggioranza, ma una lista di supporto per non rischiare l’incognita del quorum.

Quella con cui dovranno, invece, vedersela gli altri due candidati a sindaco Luca Pezzani e Paolo Casenove, primi cittadini uscenti rispettivamente di Petritoli e Monte San Pietrangeli, entrambi a caccia del bis. Il primo è sostenuto dalla lista “Insieme per Petritoli”, il secondo dalla civica “Insieme”. Per essere rieletti, il 3 e 4 ottobre prossimi nei due Comuni dovrà infatti recarsi alle urne il quaranta percento più uno degli aventi diritto al voto e dovrà poi essere valida oltre la metà dei voti. Comunque un’elezione sentita, come solo quelle amministrative sanno essere, soprattutto nei piccoli centri. Finora, passato un po’ in sordina per via del Covid. Ma le prossime saranno sicuramente settimane molto serrate. Di incontri e confronti per convincere gli indecisi, che sia a votare per un candidato o per l’altro, o a recarsi alle urne.


Tante le facce nuove in lista. Parecchi sono giovani. Segno – spiega più di un candidato sindaco – che la politica li interessa e che hanno voglia di impegnarsi e di mettersi in gioco, al servizio degli altri. Monte San Pietrangeli punta su una terna di ragazze poco più che ventenni. Ma un po’ in tutti e cinque i Comuni si punta sulla novità. Sull’immagine di una politica fresca e pulita, lontana dai magheggi di palazzo, con cui, alla fine, però, i conti dovrà in qualche modo farli.

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