I calzaturieri fermani a Mosca, russi stregati dal made in Italy: «Ma le sanzioni iniziano a farsi sentire»

I calzaturieri fermani a Mosca, russi stregati dal made in Italy: «Ma le sanzioni iniziano a farsi sentire»
I calzaturieri fermani a Mosca, russi stregati dal made in Italy: «Ma le sanzioni iniziano a farsi sentire»
di Massimiliano Viti
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Sabato 18 Marzo 2023, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 15:49

FERMO - La Russia c’è. Ieri si è conclusa la manifestazione fieristica Obuv Mir Kohzi, iniziata martedì, che ha confermato quanto il mercato russo sia importante per le aziende fermane della moda che vi hanno orientato le loro strategie di vendita. I buyer locali sono andati a caccia di prodotti eleganti e di qualità, badando meno al prezzo rispetto a ciò che accade su altre piazze. Secondo gli operatori presenti all’Expocentr di Mosca, dove si è svolta la fiera, solo ieri, giorno di chiusura, l’affluenza è inevitabilmente scesa rispetto agli altri tre giorni.


La riflessione


«Considerato il contesto globale e locale, direi che l’Obuv è andata meglio del previsto» esordisce Marino Fabiani, titolare dell’omonimo marchio. «I visitatori non sono mancati e quasi tutti hanno conferito ordini alle aziende espositrici.

Cosa chiedono? Scarpe belle e ben fatte e con tutte quelle caratteristiche che contraddistinguono la produzione italiana» conclude l’imprenditore fermano. Per il brand Pantanetti era la prima volta a Obuv. «La partecipazione a questo salone, insieme alla fiera Seek di Berlino, fa parte del piano di sviluppo che stiamo attuando per accrescere la nostra presenza all’estero. Per noi è stata una edizione positiva» afferma Michele Fraboni, che ha evidenziato come l’Obuv abbia dato al marchio l’opportunità di farsi conoscere (Pantanetti già lavora da tempo su questo mercato). Abbiamo ricevuto apprezzamenti per la collezione e intrapreso rapporti commerciali con nuovi clienti» conclude Fraboni. Per Luca Guerrini, imprenditore che ha dato il nome al marchio di calzature, questa edizione di Obuv è stata in linea con le aspettative. «Abbiamo incontrato i nostri clienti abituali e abbiamo percepito anche un maggiore ottimismo negli acquisti. Un segnale di speranza e fiducia per il futuro». Ad Obuv era presente anche il settore della pelletteria. Diverse aziende del Fermano presenti tra cui il marchio Carlo Salvatelli.


Il confronto


«Ho notato una riduzione del numero dei visitatori rispetto alla precedente edizione di ottobre», segnala Lorenzo Salvatelli. «C’è voglia di lavorare ma tutto viene frenato dalle sanzioni commerciali che vengono applicate sui flussi di denaro provenienti dalla Russia. E le maggiori difficoltà ricadono sui negozianti, mentre per i grandi gruppi il problema non sussiste. La Russia è il nostro mercato di riferimento. Per cui abbiamo lavorato discretamente. Abbiamo il prodotto giusto per i compratori locali».

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