FERMO - Un progetto per proteggere il mare dagli sversamenti. Un obiettivo ambizioso quello del corso di nautica dell’Iti Montani, che ad agosto ha avuto l’ok del Ministero dell’istruzione. I ragazzi, guidati dal professor Marino Brandimarte, studieranno come intervenire quando in acqua finiscono liquidi inquinanti. Lo faranno dalla Sarago Mare, la piattaforma di Civitanova, con il software Pisces II, assieme agli studenti dell’Iiss La Pira di Pozzallo.
L’incontro
Il progetto, pensato insieme all’Università di Camerino e alla Energean (ex Edison), è stato presentato ieri mattina al Miti, il museo del Montani, sede da quest’anno di Trasporti e Logistica, di cui il Nautico fa parte con l’Aeronautico. E dove è stato rimontato il simulatore, fiore all’occhiello del corso. L’obiettivo finale è creare una Wikinautica, un’enciclopedia dei saperi del mare, scritta dai ragazzi. Ha parlato di «tante scommesse vinte e di tante altre da vincere, perché il nostro progetto più importante è il progetto di vita di ciascuno studente», la preside Stefania Scatasta. «Mai avrei pensato di usare il museo per questo, ma è come la chiusura di un cerchio, la modalità in cui in questo momento pensiamo di poter lavorare al meglio», ha aggiunto, spalancando le porte alla collaborazione con gli altri istituti nautici d’Italia e alle imprese, per «aprire la scuola tutto il giorno tutti i giorni» ed «evitare la dispersione formativa».
Il futuro
Pochi giorni fa, hanno fatto un colloquio con la Carnival e aspettano di sapere se potranno imbarcarsi. «Il simulatore non è tutto. È importante, ma serve una base teorica», ha detto il primo. «La scuola – ha aggiunto il secondo – mi ha aiutato molto. Dopo il diploma, sono rimasto in contatto con i prof, eccellenti nel trovare soluzioni durante il lockdown per le simulazioni in remoto».