FERMO - Scuola e lavoro, il patto funziona. Ma si deve fare di più. Lo sanno bene al Montani: in decenni di crescita e successi, la scuola è diventata talmente nota e apprezzata anche fuori regione da diventare un simbolo della città. Ieri mattina ha celebrato i suoi studenti con la consegna dei diplomi a chi ha frequentato l’ultimo anno di scuola nel periodo più duro della pandemia, maturandosi nel 2020: 250 ormai ex studenti hanno ricevuto il diploma, in gran parte già al lavoro.
Una cerimonia durante la quale l’ex dirigente Margherita Bonanni ha ricevuto il riconoscimento dell’Ape d’oro che, in base al regolamento, viene assegnato a “un capitano d’azienda, imprenditore, industriale, artigiano, dirigente, uomo di cultura o personaggio di rilievo che si è distinto nel settore tecnico, tecnologico, e che ha collaborato con il Montani”.
I protagonisti
Tanti, in passato, gli imprenditori premiati, da Lanfranco Beleggia della Brosway a Enrico Bracalente di NeroGiardini: ma stavolta il premio va a chi, per anni, è stata in prima linea per rilanciare lo storico istituto.
«L’Ape - spiega ancora quest’ultima - è il simbolo della nostra scuola, portato nel 1856 dall’allora preside Langlois: nel corso dei decenni è rimasto nella tradizione della scuola». E non poteva non essere anche il simbolo dell’operosità che contraddistingue l’intero Montani. La Bonanni ha salutato i “suoi” studenti, in un momento emozionante per tutti, anche per quei ragazzi che si sono ritrovati dopo aver passato settimane a distanza: sono quelli che hanno frequentato le lezioni in quel secondo quadrimestre terribile della prima emergenza pandemica, ragazzi che tra le mille difficoltà di tutti la stessa Bonanni ha guidato fino alla Maturità. Alla mattinata anche il sindaco Paolo Calcinaro, che ha salutato gli ex allievi, e il presidente dell’associazione che riunisce questi ultimi, Carlo Labrorzzi, sempre pronta a organizzare iniziative nel nome del Montani.
Gli spiragli
Lo stesso Calcinaro ribadisce il ponte che l’Iti rappresenta fra scuola e lavoro, un tema ripreso in questi giorni anche da Confindustria e rilanciato dalla Camera di Commercio con il sostegno agli Its e le lezioni sul made in: la pandemia sembra (si spera) alle spalle: ma per ripartire davvero la sinergia fra mondo della scuola e mondo del lavoro deve ancora essere perfezionata. «Ma qui si può fare - chiosa la Bonanni -: le persone lavorano davvero per la comunità».
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