Fermo, minacce a tre agenti di polizia
e nome falso: parlano i testimoni

Il tribunale di Fermo
Il tribunale di Fermo
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Lunedì 1 Febbraio 2016, 20:25
FERMO -  Tre agenti del Commissariato di Fermo sono stati minacciati e insultati dal figlio di un noto pregiudicato presso il bar Royal Bet di Casabianca. I tre erano intervenuti in quanto un cliente del bar era stato aggredito da alcuni giovani e derubato del telefono cellulare. Una volta giunti sul posto i poliziotti, all'atto del controllo delle generalità degli avventori sono stati subito accolti con astio dal ragazzo, che si è rivolto a loro con strafottenza, insultandoli con epiteti offensivi. L'uomo, presumibilmente alterato anche dall'alcol, ha spintonato uno dei tre e prendendogli il mento con una mano gli ha ribadito i medesimi concetti, aggiungendo che se lo avesse incontrato senza divisa gli avrebbe fatto capire chi comandava.

Un comportamento che è constato al ragazzo una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale, minacce e falso avendo fornito, in una primo momento false generalità. Ieri si è aperto il dibattimento, sono stati ascoltati alcuni avventori del bar e la barista che ha riferito in merito a ciò che ha assistito all'arrivo dei poliziotti e del telefonino che gli era stato consegnato e che lei veva restituito al proprietario. Poi è stato sentito una delle parti offese, uno dei tre agenti che si è costituito parte civile e che ha raccontato quanto segue: "Stavamo facendo, io insieme agli altri due colleghi, il normale servizio di volante notturna, quando siamo stati chiamati dalla sala operativa che ci segnalava che in un bar di Casabianca era avvenuta un'aggressione con rapina di un telefono e ci invitava ad andare a verificare quanto successo. Appena arrivati abbiamo scorto alcuni ragazzi fuori dall'esercizio commerciale, ci siamo avvicinati ed abbiamo chiesto le generalità di tutti, il giovane si è dimostrato subito agitato ed insofferente, ci ha fornito un nominativo falso ed ha iniziato ad insultarci e minacciarci con frasi del tipo "non sapete chi sono io", "se vi incontro senza divisa vi faccio vedere " ed ha spintonato e messo le mani addosso al collega". 
 
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