Micam, il distretto in fibrillazione. L'amarezza di Fenni: «Niente russi, che autogol»

Micam, il distretto in fibrillazione. L'amarezza di Fenni: «Niente russi, che autogol»
Micam, il distretto in fibrillazione. L'amarezza di Fenni: «Niente russi, che autogol»
di Massimiliano Viti
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Mercoledì 12 Gennaio 2022, 09:55

FERMO -  La scarpa fermana sta portando avanti una battaglia sentita da tutto il settore. Quella di aprire un varco per l’arrivo dei buyer russi in Italia. Varco che al momento non c’è. La questione è approdata anche al Pitti Uomo e Bimbo che si sono aperti ieri alla Fortezza da Basso di Firenze. Una questione che non riguarda solo la calzatura e le Marche ma abbraccia tutti i settori e le aziende che fanno affari con Mosca. I marchigiani ci mettono la faccia e sono i primi ad alzare la voce.


Arturo Venanzi, rappresentante del comitato di reggenza di Fermo per Confindustria Centro Adriatico, conferma come alcune grandi organizzazioni russe abbiamo comunque trovato il modo di by passare l’ostacolo attraverso buyer europei vaccinati con sieri ammessi in Italia. «Il problema resta per i nostri clienti più piccoli che non hanno la possibilità di organizzarsi e che non verranno al Micam se non cambieranno le cose».

A cambiare le cose ci sta provando Assocalzaturifici, stimolata proprio dal parte della componente marchigiana. «Il fatto che sia vietato a buyer russi di poter prendere parte alle fiere in Italia rischia di diventare l’ennesimo autogol», ha detto Valentino Fenni, vicepresidente di Assocalzaturifici e responsabile dei calzaturieri di Confindustria Centro Adriatico.


Secondo lo stesso Fenni, «Assocalzaturifici sta lavorando per il Micam e insieme con le altre associazioni del settore moda, ha scritto ai ministri competenti. Il no al momento era scontato – prosegue Fenni - ma c’è stata un’apertura in base all’evoluzione epidemiologica. Tra un mese la possibilità di far accedere i russi attraverso un sistema di controllo molto ferreo con i tamponi potrebbe essere rivisto». L’appuntamento con la fiera di Milano è decisivo e gli imprenditori chiedono un sostegno adeguato. Ma cosa sta facendo Assocalzaturifici per cercare di cambiare le cose?


«Noi stiamo facendo il possibile in questa fase. La situazione viene monitorata giorno dopo giorno. Nessuna ipotesi viene scartata» afferma ancora Fenni. E tra le ipotesi c’è anche un Micam posticipato se la situazione sanitaria dovesse peggiorare e la questione russa non dovesse risolversi in tempo utile: «Ne parlano tanti colleghi ma è prematuro visto che con la pandemia tutto cambia molto in fretta», ha detto Fenni, il, quale ipotizza il ripristino dei corridoi verdi, come fatto in passato. «Il calzaturiero, ma la moda in generale, non si può permettere di perdere clienti che valgono miliardi di euro. Non possiamo assistere inermi. Siamo pronti – conclude Fenni - anche ad azioni eclatanti per fermare questo ennesimo errore politico. Per questo chiediamo in primis alla Regione di rappresentare le nostre istanze a Roma».

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