Rincari di guerra, allarme per metano e gasolio. Le aziende: «Fate presto con il Decreto Energia»

Rincari di guerra, allarme per metano e gasolio. Le aziende: «Fate presto con il Decreto Energia»
Rincari di guerra, allarme per metano e gasolio. Le aziende: «Fate presto con il Decreto Energia»
di Francesca Pasquali
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Sabato 5 Marzo 2022, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 6 Marzo, 10:20

FERMO - Nel Fermano, gli effetti della guerra in Ucraina li vedi nelle code davanti ai distributori di metano coi prezzi più bassi. Nel continuo aumento di richieste di rateizzare le bollette. Nella paura degli imprenditori spiazzati davanti a un futuro sempre più incerto. Tre fronti di una guerra diversa, senza armi né morti, ma dagli effetti lo stesso potenzialmente distruttivi.

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La nuova impennata del prezzo del carburante fa tremare gli autotrasportatori.

Il settore che neppure il Covid ha fermato, adesso, è in crisi. «+30% del gasolio dal 2020 a febbraio scorso: impossibile andare avanti se non saranno presi provvedimenti». A parlare è il presidente dei trasportatori di Confartigianato Macerata, Ascoli e Fermo, Emanuele Pepa. Per il settore sarebbero in arrivo buone notizie: il Decreto Energia varato dal governo, che, tra le altre cose, scorpora il costo del gasolio dal servizio. «Significa – spiega Pepa – che l’oscillazione dei prezzi andrà a incidere sul costo al committente».

In pratica, quello che i trasportatori pagano in più di carburante peserà sulla committenza. Il settore chiede di fare presto per rendere effettiva la legge, perché ogni giorno che passa il salasso aumenta. Sul fronte calzaturiero, a nove giorni dall’apertura del Micam, il mondo delle scarpe è in fibrillazione. Neanche il tempo di gioire per il problema risolto dei vaccini, con la validazione dello Sputnik per entrare in Italia, che sul settore s’è abbattuta la mannaia della guerra. Spazio aereo chiuso significa niente buyer russi alla fiera di Milano, mercato vitale per il distretto fermano che «esporta verso questa destinazione circa il 90% delle sue produzioni».


I loro timori gli imprenditori li hanno espressi l’altro ieri ai presidenti della Regione, Francesco Acquaroli, e della Camera di commercio delle Marche, Gino Sabatini. Perché, adesso, si ritrovano coi magazzini pieni di scarpe da spedire. Oltre a quelle in produzione. Ma le commesse non possono essere consegnate e i pagamenti sbloccati. Stando così le cose, per Sabatini, le strade da percorrere sono due: «Trovare velocemente risorse a sostegno concreto degli imprenditori e aprire nuovi mercati per le nostre esportazioni». Sulla prima, Giuseppe Tosi è d’accordo. Sulla seconda, meno. Più che altro perché, dall’oggi al domani, è impraticabile, dice il direttore di Confindustria Fermo. «Quali sono i mercati in espansione dopo due anni di pandemia? Per un ragionamento di questo tipo servono anni, ma il bisogno c’è adesso», spiega.


Cassa integrazione in deroga, come per il Covid, rifinanziamento delle aziende, con la proroga dei pagamenti, e ristori per le perdite subite, le richieste degli industriali al governo. Altrimenti, «gli imprenditori saranno costretti a licenziare e perderemo tante aziende, con un problema di disoccupazione molto serio». Sul Micam aleggia un’aria cupa. «Purtroppo, sarà molto modesto», dice il direttore di Confindustria Fermo. L’unico appiglio – prosegue – può arrivare dai Paesi del nord Europa: «Se già venissero loro, sarebbe un buon segnale». Intanto, la crisi del distretto calzaturiero arriva in Consiglio regionale. Con una mozione del Pd, a prima firma di Fabrizio Cesetti. Il documento chiede alla Regione di prevedere «misure di sostegno alle famiglie, alle aziende marchigiane e a tutti i settori dell’economia regionale danneggiati dalle conseguenze dirette e indirette delle sanzioni economiche imposte alla Federazione Russa, attraverso la destinazione di risorse europee, nazionali e regionali» e di «attivarsi nei confronti del governo affinché quanto prima siano assunte azioni incisive volte ad arginare anche gli effetti economici derivanti dalla crisi di approvvigionamento energetico».

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