Marca Fermana, si temono altri addii. I sindaci in pressing: «Ma quest'associazione serve davvero?»

Marca Fermana, si temono altri addii. I sindaci in pressing: «Ma quest'associazione serve davvero?»
Marca Fermana, si temono altri addii. I sindaci in pressing: «Ma quest'associazione serve davvero?»
di Sonia Amaolo
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Sabato 3 Dicembre 2022, 04:30 - Ultimo aggiornamento: 15:28

FERMO - Dopo l’uscita del Comune di Porto Sant’Elpidio da Marca Fermana si rischia l’effetto domino. Sulla costa come nell’entroterra tra i vari Comuni associati soffia un brutto vento per l’associazione, si parla di tempi contati e ultima chance. Altri stanno decidendo di sfilarsi, di mollare. La decisione di Porto Sant’Elpidio è emersa l’altra sera in Consiglio: «Negli ultimi due anni l’associazione ha perseguito poco le finalità per le quali si era costituita», aveva detto fra l’altro l’assessore al Turismo Emanuela Ferracuti. Una scelta che è stata una doccia fredda per il presidente di Marca Fermana e sindaco di Belmonte Piceno Ivano Bascioni, che sembra cadere dalle nuvole al telefono: «Sono talmente amareggiato che non mi sento di commentare» sospira, poi aggiunge che sapeva di questa volontà del centro rivierasco «ma la comunicazione mi è arrivata a cose fatte» afferma a denti stretti.

Il futuro

Ma il peggio potrebbe arrivare. «Non biasimo Porto Sant’Elpidio, perché in queste difficili condizioni finanziarie Marca Fermana potrebbe essere da chiudere - dice il sindaco del capoluogo Paolo Calcinaro -: ma come Comune di Fermo vogliamo valutare nei prossimi mesi quale può essere la prospettiva.

Soprattutto pensando a quello che può significare Marca Fermana per i Comuni piccoli, che non hanno grandi possibilità di reti di marketing turistico, quindi prima di decidere vogliamo capire le prospettive a breve, per vedere se ci sono margini, altrimenti usciremo anche noi». Il malcontento serpeggia non solo tra i Comuni ma anche nelle associazioni di categoria. «Noi ce ne siamo andati una decina di giorni fa, dopo l’ultima assemblea di fine ottobre – dice il presidente dell’associazione dei B&B del Fermano Devis Alesi –: mi sono attenuto a quanto prevede il nostro statuto, ci è stata chiesta una quota aggiuntiva, ho convocato il direttivo per informare della situazione e abbiamo pagato, poi ce ne siamo andati. Abbiamo adempiuto al nostro dovere ma, versata la quota, abbiamo deciso di uscire perché, per com’è stata gestita Marca Fermana e viste le prospettive future, non ci sentiamo di stare dentro».

Le possibilità

Dal canto suo il sindaco di Sant’Elpidio a Mare vuole dare una chance a Bascioni: «All’ultima riunione il presidente ha manifestato la volontà di rimettere in carreggiata l’associazione – dice Alessio Pignotti – a quel punto tra sindaci abbiamo deciso di aspettare prima di abbandonare il carro. Abbiamo detto “diamogli una chance”, ma se tra sei mesi non ci sarà stato un cambio di passo non ha senso continuare. Aspettiamo per vedere se il... carrozzone riprende vita, se ripartirà la promozione, bisogna capire anche cosa intende fare la Regione, se vuole puntarci o no su Marca Fermana, comunque tutti ravvisiamo la necessità di una svolta». Bisogna rimettere i conti a posto, c’è un buco di 40mila euro, per questo il 27 ottobre in assemblea è stato chiesto agli associati di aumentare il versamento annuo di una quota e mezza, Porto Sant’Elpidio sarebbe passato da mille a 2.500 euro ma c’è chi versa di più, Fermo 5mila euro.

Le cifre

In aggiunta si è chiesto un contributo una tantum per la promozione 2022-23, Porto Sant’Elpidio avrebbe dovuto versare altre 2.500 euro, per esempio. Oltre ai conti da mettere a posto c’è anche da dare una bella sistemata alla comunicazione istituzionale. Dal sito, aggiornato alla pagina eventi, risulta vicepresidente ancora Daniele Gatti per Confcommercio ma Gatti si è dimesso due anni fa e non gradisce di comparire per quello che non è più. Oltretutto un’associazione che funziona dovrebbe già aver provveduto a sostituire il vicepresidente.

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