Mamme senza vaccino anti Covid, due parti d'urgenza all'ospedale Murri. Altri due decessi alla Rsa di Campofilone

L'ospedale Murri
L'ospedale Murri
di Francesca Pasquali
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Martedì 1 Febbraio 2022, 05:30

FERMO  - Sarebbe dovuto nascere al Salesi il piccolo venuto al mondo domenica all’ospedale di Fermo da una mamma positiva al Coronavirus. Solo che ha avuto fretta. Così, al nosocomio di Ancona, dedicato, assieme a quello di Pesaro e Ascoli, alle nascite da mamme positive, non ci è mai arrivato. E il Murri s’è ritrovato a gestire il parto Covid, il secondo nel giro di una manciata di giorni. All’inizio della settimana scorsa, infatti, una situazione simile aveva costretto un’altra donna a un parto d’urgenza. 


Tutte e due non sono vaccinate.

Per fortuna, è andato tutto bene. La prima è tornata a casa insieme al suo piccolo. La seconda, che ha partorito l’altro ieri, ci andrà oggi. «Mamma e bambino stanno bene e sono stati assistiti durante il parto e il post partum con grande professionalità dalla nostra equipe composta dalla dottoressa Helga Frizzo, dalle ostetriche Marina Lanciotti e Alessia Armuzzi, dalla Pediatra Silvia Lanciotti e dall’infermiera del nido Fiorella Franca», spiega il primario di Ostetricia e Ginecologia del “Murri”, Alberto Maria Scartozzi. Che fa sapere che «tutto si è svolto nel massimo della sicurezza» e che «la mamma e il bimbo sono asintomatici». 


Il parto, come il precedente, è avvenuto in una sala dedicata al Covid. Subito dopo, mamma e bambino sono stati trasferiti in una camera isolata del reparto. A differenza delle altre ondate, in questa quarta, s’è impennato il numero delle mamme positive, nonostante il vaccino. Per Scartozzi, dipende dal fatto che, adesso, rispetto a prima, ci si può muovere di più, mentre durante le altre ondate, tra lockdown, coprifuoco e chiusure varie, le occasioni per contagiarsi erano molte meno. L’aspetto positivo è che «quasi tutte le mamme sono asintomatiche o paucisintomatiche, sia novax che plurivax».

Alle gestanti Scartozzi raccomanda di vaccinarsi «verso il settimo mese, per sviluppare gli anticorpi che, attraverso il latte materno, aiuteranno a proteggere il bambino». Anche perché quelle che arrivano in sala parto con il Covid richiedono un’assistenza dedicata. E siccome, i centri di Ancona e Pesaro sono spesso pieni, gli altri ospedali, certe volte, si trovano a dover assistere anche le mamme positive. Solo che quello di Fermo, che è unico per tutta la provincia, fatica più degli altri. Perché, a differenza degli altri, non ha un punto nascita per le mamme positive e uno per le altre e, quando capita, deve arrangiarsi. Che significa «un aumento esponenziale dell’impegno assistenziale», spiega il primario, che ringrazia tutto il personale del reparto «per la grande abnegazione e lo spirito di sacrificio con cui lotta e affronta questo lungo periodo di difficoltà».

Il reparto che dirige, come la maggior parte di quelli del Murri, è a corto di personale. Dopo che le infermiere sono state richiamate, il nido, adesso, è gestito dalle ostetriche. Due infermieri sono stati sospesi perché non in regola col vaccino. A ciò si aggiunge il personale ammalato. Insomma, un quadro poco roseo. In linea con quello del resto dell’ospedale, dove ieri i pazienti positivi erano trentuno (tre in Terapia intensiva e ventotto in Malattie infettive).

Cinque i ricoverati in Pronto soccorso, quattordici quelli nella lungodegenza di Sant’Elpidio a Mare. Due le nuove vittime del Covid: una 95enne di Fermo e un 87enne di Montegiorgio, morti entrambi nella Rsa di Campofilone. Salgono a 372 i decessi legati al virus dall’inizio della pandemia. A ieri, nel Fermano, in isolamento domiciliare, tra casi e contatti, c’erano 6.929 persone, di 229 sintomatici.

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