La prima sindaca donna vinta dalla malattia: la città in lacrime per Nella Brambatti

Fermo, la prima sindaca donna vinta dalla malattia: la città in lacrime per Nella Brambatti
Fermo, la prima sindaca donna vinta dalla malattia: la città in lacrime per Nella Brambatti
di Domeico Ciarrocchi
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Venerdì 13 Novembre 2020, 09:15

FERMO - «Quando verrà il momento sarà difficile scegliere quella giusta!». Si scherniva l’allora sindaco di Fermo Nella Brambatti davanti ai troppi flash dei fotografi che la immortalavano dietro il tavolo delle conferenze stampa

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 E ironizzava su quella spropositata quantità di immagini fra le quali carpire la migliore, la più espressiva: quella da mettere per il ricordo perenne.

Il momento è purtroppo arrivato, troppo presto: è morta ieri pomeriggio, aveva 71 anni.

La carriera

La malattia le ha fatto una brutta compagnia negli ultimi 4 anni, o quasi, della sua vita, quando i clamori della ribalta erano svaniti. Negli ultimi tempi le sue condizioni di salute erano peggiorate. Primo sindaco donna di Fermo, aveva scoperto il suo male dopo un incidente stradale nel gennaio del 2017. L’auto che aveva parcheggiato si era sfrenata e l’aveva travolta. Laureata in lingue straniere, una vita dedicata all’insegnamento, come docente di francese, nelle Marche con una parentesi in Campania nei primi anni 2000 che ricordava sempre con piacere, negli anni ‘90 per due volte è stata assessore alla cultura, con le amministrazioni guidate dal sindaco Ettore Fedeli. È stata anche presidente del Conservatorio Pergolesi. Poi il ritorno all’impegno politico, dall’ingresso principale, nel Pd. Dopo la fine del doppio mandato di Saturnino Di Ruscio, il successo del centrosinistra con lei alla guida della coalizione. Ma sono stati anni difficili, fatti di turbolenze e malumori, con la compagine di governo che aveva a mano a mano perso anche l’attuale sindaco Paolo Calcinaro e il vice Francesco Trasatti. Un temperamento forte; ma tutti le hanno sempre riconosciuto onestà intellettuale e rigore morale. L’epilogo è stato burrascoso, tanto che fu costretta alle dimissioni. Sembrava finita, e invece le ritirò portando però lo stesso alla chiusura anticipata del mandato con la fuga in massa dei consiglieri comunali firmata da un notaio.

Le foto

L’episodio delle tante (troppe) foto è di quel periodo. «Non ho mica firmato quelle dimissioni con il sangue», ripeteva ai giornalisti che un giorno sì e l’altro pure si recavano in Comune a caccia delle ultime novità. Una battaglia lunga e alla fine perduta. Ma la Brambatti non ha perso la guerra, uscendo di scena con la consueta eleganza: una di quelle figure che, in politica come altrove, è sempre più difficile incontrare.

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