Luciani, presidente di Confindustria Fermo: «L’ampliamento dell’autostrada A14 preferibile all’arretramento»

Luciani, presidente di Confindustria Fermo: «L’ampliamento dell’autostrada A14 preferibile all’arretramento»
Luciani, presidente di Confindustria Fermo: «L’ampliamento dell’autostrada A14 preferibile all’arretramento»
di Massimiliano Viti
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 23 Novembre 2022, 04:15

FERMO  - Viabilità, non ci siamo. Si attende con ansia il 30 novembre, data entro la quale il governatore delle Marche Acquaroli ha promesso la definizione dell’ampliamento del tratto autostradale Porto Sant’Elpidio-San Benedetto del Tronto dellA14. 


La rete stradale


Per il turismo, la sanità e per tutta l’economia della provincia di Fermo una rete stradale efficiente è indispensabile per poter pensare ad uno sviluppo. È emblematico che un’azienda, parliamo di Sifa, abbia rilevato una impresa di Narni anche perché potesse servire come polo logistico poiché più vicina a Roma, «visto che la viabilità nel Fermano non è tanto bella» ha osservato il ceo dell’azienda fermana Luigi Trasarti. Se parliamo di turismo, solo il 10,2% dei turisti sceglie le Marche per lo shopping mentre nel resto d’Italia la percentuale è del 14,7%.

I turisti non arrivano per fare shopping e quelli che arrivano ne fanno poco.

Una penalizzazione, ma anche una grande opportunità, per gli outlet calzaturieri e enogastronomici del Fermano che però oggi scontano le difficoltà di essere raggiunti. Dall’aeroporto, dalle stazioni ferroviarie, dai caselli autostradali raggiungere il distretto calzaturiero non è affatto agevole. Si perde troppo tempo e i turisti preferiscono mete più facili. I progetti per migliorare la viabilità ci sono ma la paura è che restino sulla carta, soprattutto se ambiziosi. 


I collegamenti


«Preferiamo le opere che si possono realizzare più velocemente e che siano più fruibili possibile» è il pensiero di Fabrizio Luciani, presidente Confindustria Fermo, che sceglie l’uovo oggi (l’ampliamento dell’attuale tracciato dell’autostrada) piuttosto che la gallina domani (l’arretramento di autostrada e ferrovia). Luciani amplia il suo discorso alle regioni della costa adriatica per concordare un progetto comune. Il presidente degli industriali fermani vorrebbe anche avviare la discussione sulle opere che l’ampliamento porterà con sé e indica il porto di Porto San Giorgio e l’area attorno al casello autostradale come punti su cui investire. Massimiliano Celi, presidente di Ance Fermo, pensa anche al trasporto intermodale e propone un interporto da realizzare verso l’entroterra (anche per smaltire il traffico lungo la costa) e a vantaggio, ad esempio, delle aziende manifatturiere. In attesa delle opere principali, sono state finanziate alcune opere viarie che interesseranno l’entroterra fermano, in particolare la strada Servigliano-Amandola. Il presidente di Cna Fermo, Emiliano Tomassini, lo definisce un «atto dovuto» più che un obiettivo.

«Inoltre il tracciato Servigliano-Amandola andava sistemato anche in vista del nuovo ospedale di rete a Campiglione di Fermo, per cui è necessaria una strada moderna che possa collegare un servizio del genere con il territorio» afferma Tomassini, preoccupato per l’assenza di notizie relative al futuro dell’autostrada A14. Cna Fermo è sulla stessa linea di Confindustria e punta su un’opera effettivamente realizzabile: la terza corsia dell’A 14. 


L’arretramento


Mentre l’arretramento dell’autostrada «potrebbe essere un progetto su cui ragionare ma di sicuro non rappresenta una soluzione che porterebbe benefici nell’immediato». Sempre secondo lo stesso presidente: «La mancanza di una mare-monti come hanno tutte le altre province rappresenta l’opposto dello sviluppo e non rende il territorio attrattivo né per investimenti né come meta turistica». La stessa associazione ha lanciato anche l’idea della metropolitana di superficie Amandola–Porto San Giorgio che, vista la storia, appare molto più semplice e dirsi che a farsi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA