Fermo, lotta tra bande per la droga
dietro l'accoltellamento in spiaggia

Fermo, lotta tra bande per la droga dietro l'accoltellamento in spiaggia
di Pierpaolo Pierleoni
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Mercoledì 7 Agosto 2019, 10:53

FERMO - Cercano di fare chiarezza, i carabinieri, sull’inquietante accoltellamento avvenuto nel pomeriggio di lunedì a Lido Tre Archi, ai danni di un uomo che si trovava in uno chalet. Incuranti del luogo pubblico e degli avventori del locale presenti nei paraggi, in 4, magrebini, hanno accerchiato la vittima, loro connazionale, e al termine di una serie di percosse uno di loro gli ha sferrato un fendente a una coscia. Subito dopo si sono dileguati. Anche l’uomo ferito alla gamba ha fatto rapidamente perdere le sue tracce. 
I militari cercano di ricostruire l’accaduto e per farlo stanno seguendo diverse piste. L’ipotesi principale appare quella di un regolamento di conti. Il fatto che il giovane accoltellato si sia dato alla fuga, senza chiedere soccorso, malgrado una ferita che gli aveva procurato un’abbondante perdita di sangue, fa pensare che temesse di essere identificato o perquisito. Bande rivali, magari ai ferri corti per spartirsi la gestione della droga nella zona?
 

E’ la pista più concreta che gli inquirenti stanno seguendo per dare una spiegazione e dei volti ai protagonisti dell’episodio. Un fatto che chiaramente ha destato sconcerto e timore tra i bagnanti del quartiere. A quell’ora c’erano famiglie e bambini, alcuni dei quali hanno assistito sbigottiti a quell’escalation di violenza consumata sotto gli occhi di tutti. 

I carabinieri, allertati dal titolare dello stabilimento, sono arrivati sul posto, ma sia gli aggressori che il loro bersaglio si erano dileguati. Hanno raccolto le testimonianze di alcuni presenti. Si sono rivolti anche alla polizia locale di Fermo, per visionare le immagini del circuito di videosorveglianza. Le ultime telecamere sono state installate appena qualche giorno fa a Tre Archi. Occhi elettronici di ultima generazione che potrebbero aver immortalato movimenti e presenze significative ai fini delle indagini. Rimane un mistero la sorte del magrebino accoltellato, che non si è rivolto, né nelle ore successive alla colluttazione, né nella giornata di ieri, al pronto soccorso.

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