Lido Tre Archi, scoppia un’altra rissa, l'ira dei residenti: «Qui servono i vigili di quartiere»

Lido Tre Archi, scoppia un’altra rissa, l'ira dei residenti: «Qui servono i vigili di quartiere»
Lido Tre Archi, scoppia un’altra rissa, l'ira dei residenti: «Qui servono i vigili di quartiere»
di Sonia Amaolo
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Sabato 4 Settembre 2021, 06:40

FERMO  - Scazzottata in via Aldo Moro a Lido Tre Archi, intervengono di nuovo polizia e carabinieri. E riparte il tam-tam tra i residenti del quartiere costiero: «l problema è che non fanno le espulsioni ed è pieno di clandestini, spacciatori e ladri», sbotta un uomo del posto. In un quartiere con 800 stranieri, 44 etnie e un numero imprecisato di irregolari il livello d’insofferenza della popolazione a volte è alle stelle. Il comitato dei residenti e un’associazione che tutela la proprietà immobiliare stanno dando voce a quest’insofferenza e fanno da pungolo alle istituzioni, chiedono sicurezza.


A questi gruppi di cittadini si aggiunge ora una voce che non può rimanere inascoltata perché è quella un agente che lavorava in zona. Federico Fornarola, ex vigile di quartiere a Fermo, dal dicembre 2006 all’ottobre 2012, era assegnato alla delegazione di Torre di Palme, prima era operativo a Marina Palmense, poi anche a Lido Tre Archi. Oggi è alle Dogane di Civitanova, dice di essere stato allontanato da Tre Archi «controvoglia».

All’assessore Mauro Torresi, che nei giorni scorsi ha fatto sapere di aver dovuto rinunciare a un vigile urbano a Tre Archi per motivi di sicurezza, Fornarola risponde che «il corpo dei vigili urbani è armato, attrezzato, esperto in autodifesa e chi indossa una divisa non può avere paura a stare per strada a controllare.

La verità è un’altra: il vigile di quartiere ha un approccio operativo, è appiedato, svolge un lavoro più faticoso rispetto ai colleghi che restano in ufficio, gli amministrativi. Servono più poliziotti sulle strade. Il Comune negli ultimi anni non ha previsto una riorganizzazione del corpo di polizia con i vigili di quartiere e non ha previsto un’adeguata gratificazione economica per questo servizio. E non dicano che mancano le risorse».


Fornarola ricorda che «prima i vigili di quartiere a Fermo c’erano, poi sono venuti meno perché sono stati dirottati dalla zona mare alla sede centrale e qualcuno lavora ora fuori Comune. Fino al 1° ottobre 2012 c’era chi controllava carte d’identità e pratiche anagrafiche. L’ex sindaco Nella Brambatti dismise questo servizio e Torresi, prima delle elezioni, promise che sarebbe tornati operativo. Ma finora non è stato così».

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