Evacuate 30 persone per una fuga di gas, a Lido Tre Archi la tensione è altissima

Evacuate 30 persone per una fuga di gas, a Lido Tre Archi la tensione è altissima. Nella foto le operazioni di sgombero
Evacuate 30 persone per una fuga di gas, a Lido Tre Archi la tensione è altissima. Nella foto le operazioni di sgombero
di Sonia Amaolo
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Domenica 2 Aprile 2023, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 17:37

FERMO - Tutti sulle barricate, residenti, associazioni di categoria, sindacato di polizia che lancia il grido d’allarme e rimarca quello che i residenti dicono da anni: a Lido Tre Archi c’è un problema di sicurezza. La criminalità non si riesce più a nasconderla sotto il tappeto, basta un guasto alla tubatura del gas a mandare nel panico, perché l’allerta è massima. 

 
Il panico


Dopo la sparatoria in via Tobagi, venerdì sera a mandare in panico i residenti di un palazzo affacciato su via Nenni è stata una bombola del gas in un appartamento al terzo piano.

Sono state evacuate 30 persone e dopo due ore sono tornate nelle loro case. I vigili del fuoco sono arrivati alle 10 di sera e hanno sistemato la tubatura in cucina, il ragazzo che abita nell’appartamento non si era accorto di nulla. Sono stati i vicini a preoccuparsi per l’odore e l’hanno segnalato al 115. C’era un’alta concentrazione di gas nell’aria, con i pompieri sono arrivati i carabinieri e il tecnico per la riparazione.

Allarme rientrato

E’ stato un allarme presto rientrato, non al livello di quanto era successo la sera prima con la sparatoria. La questura è sulle tracce dell’aggressore, c’è un indagato e sarebbe uno della zona. Sarebbero coinvolte due bande rivali che si contendono un fruttuoso mercato della droga e per questo c’è stato il far west a Tre Archi l’altra sera, tunisini contro albanesi, tutti monitorati ma a piede libero. I residenti sono esasperati ma a quanto pare sono in buona compagnia, perché a farsi sentire oggi sono i poliziotti. Due di loro, della squadra Volante, sono stati feriti due notti fa mentre arrestavano un comune delinquente e l’aria che tira «si fa sempre più pesante – scrive il Sap – e adesso che si fa? Sicuramente i nostri vertici si riuniranno in un comitato dopo l’altro, da subito riverseranno decine e decine di macchine a Tre Archi giorno e notte spremendo i pochi colleghi rimasti in turni massacranti.

La soluzione non è questa! Bisogna far assegnare al territorio più poliziotti, anche aggregandoli, perché la situazione del fermano non è così serena come si vuol far sembrare. Non si faccia come la scorsa estate, quando siamo stati esclusi dalle aggregazioni estive previste per le località turistiche. Nei prossimi mesi, in vista dell’estate, la situazione peggiorerà, per l’afflusso di turisti, per i pensionamenti in programma e per l’avvio di corsi di formazione per avanzamento di grado. Perderemo 15 operatori, chi tutelerà quindi i cittadini?». 


Le richieste


Torna all’attacco Renzo Paccapelo di Confabitare: «Il sindaco si meraviglia del livello di delinquenza a Tre Archi! Da anni i residenti segnalano l’insostenibile stato di criminalità, siamo a un punto di non ritorno. Ci volevano le pistole per far dire a Calcinaro che la situazione è grave. Confabitare si farà promotrice di un’iniziativa per coinvolgere i tre comuni della costa: Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio e Fermo, chiediamo il presidio fisso subito e un protocollo sulla sicurezza con un reale controllo di vicinato.
 

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