Con una catena in mano scatena l'inferno nel condominio: Tre Archi è una polveriera

Fermo, con una catena in mano scatena l'inferno nel condominio: Tre Archi è una polveriera
Fermo, con una catena in mano scatena l'inferno nel condominio: Tre Archi è una polveriera
di Sonia Amaolo
3 Minuti di Lettura
Giovedì 31 Dicembre 2020, 05:30

FERMO - Un uomo di 36 anni ha scatenato l’inferno a Lido Tre Archi. Sono accorse ambulanze, pattuglie dei carabinieri e della polizia per farlo placare.

Il delirio è avvenuto tra le 4 e le 6 del mattino tanto che le forze dell’ordine hanno circondato il palazzo di via Tobagi. 

Furia cieca 

Un condominio sotto scacco di un uomo che, con una catena in mano, ha rotto quello che gli è capitato a tiro. Ha danneggiato ascensore, porte degli scantinati, portone d’ingresso, vetture parcheggiate. Condomini svegliati dai forti rumori. Fuori casa uno scenario che aveva dell’incredibile vetri rotti, specchietti infranti, carrozzerie sfregiate, vasi di fiori ridotti in mille cocci. L’uomo, come indiavolato, è rimasto ferito e ha lasciato chiazze di sangue sul pianerottolo e sulle scale. 

Violenze in aumento

Che la situazione fosse sul punto di esplodere lo si sapeva da mesi.

Gli appelli al presidio fisso di polizia si sono sprecati e vanno avanti dalla prima ondata della pandemia. Sembra che le restrizioni, le strade vuote, i bar chiusi e la gente a casa stimolino atteggiamenti borderline. Nello stesso condominio tra marzo e aprile erano dovuti intervenire i carabinieri in più occasioni, dopo le aggressioni a un transessuale. Nello stesso monolocale in cui vive l’uomo fino a ieri mattina convivevano cinque persone tra cui una giovane romena con il figlioletto di due anni. I due sono stati allontanati ieri mattina. Gli agenti di polizia in borghese li hanno prelevati per metterli al sicuro, probabilmente in una casa famiglia protetta.

Trasloco... giù dalla finestra 

Nel frattempo in via Mattarella sono stati fatti sloggiare dal proprietario i tunisini che erano ospiti in un appartamento affittato a una donna. I due nordafricani si erano già fatti notare per furti, spaccio e occupazioni. Le loro masserizie sono state fatte volare dalla finestra di prima mattina e sono state raccolte subito dal camioncino delle pulizie.

La paura dei residenti 

La serenità è durata poco nel quartiere più “caldo” del capoluogo di provincia. Una zona che soprattutto in questi delicati mesi di lockdown sembra ormai fuori controllo. Come in una polveriera dove fino a poco prima delle festività sembrava essere garantito un minimo di sicurezza anche per la presenza senza precedenti di uomini e mezzi di polizia. Ma adesso è tornato il clima da guerriglia. E la follia esplode quando meno te l’aspetti, anche poco prima dell’alba. Gabriele Voltattorni, portavoce del comitato Corta è sulle barricate: «visto che hanno dato il via a un progetto di inclusione denominato Arco - dice - dovrebbero includere questi individui pericolosi per sé stessi e per gli altri». Una donna che fa sempre parte del comitato è molto preoccupata «quello lo conosco, prima o poi ammazzerà qualcuno - avverte - i servizi sociali dovrebbero intervenire».

Torna l’incubo occupazioni 

Torna l’incubo occupazioni: «aspettiamoci altri appartamenti occupati adesso - fa notare un pensionato - nella scala C R1 ci hanno già provato» e una ragazza propone: «I poliziotti in borghese dovrebbero bussare a tutti gli appartamenti di notte e se trovano prostitute, spacciatori e clandestini dovrebbero denunciare i proprietari per sfruttamento della prostituzione, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e traffico di droga».

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