Influenza, dopo il picco torna l'allarme nel Fermano. E per il Covid scatta la corsa ai tamponi fai-da-te

Influenza, dopo il picco torna l'allarme. E per il Covid scatta la corsa ai tamponi fai-da-te
Influenza, dopo il picco torna l'allarme. E per il Covid scatta la corsa ai tamponi fai-da-te
di Domenico Ciarrocchi
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Venerdì 6 Gennaio 2023, 02:40

FERMO - Dopo un dicembre di malattie a raffica, con l’influenza che ha raggiunto punte d’intensità senza precedenti, peraltro in largo anticipo rispetto agli anni passati, il 2023 ora sembra vivere uno stallo. Medici di famiglia e pronto soccorso si preparano al prossimo e prevedibile assalto, stretti fra l’influenza australiana e il ritorno del Covid. Il picco è arrivato ala metà del mese scorso e nelle settimane successive è iniziata, ma molto progressivamente la discesa.

 
Le lezioni

Le vacanze natalizie dalle scuole, dato che l’australiana ha colpito con particolare frequenza la fascia pediatrica, hanno contribuito alla discesa.

Un po’ di preoccupazione, tra i medici, si registra ancora per la coda relativa alle feste. Pranzi, cene e veglioni tra Natale e Capodanno hanno chiaramente favorito l’aggregazione e creato occasioni di assembramenti sia all’aperto che al chiuso. Per il momento, in attesa di report ufficiali, non sembra registrarsi un’affluenza straordinaria negli ambulatori medici e pediatrici, che invece a dicembre avevano vissuto settimane “esplosive”.



Le aree


Il Fermano e le Marche restano tra i territori in cui l’influenza stagionale ha colpito di più. A Natale la nostra regione era l’unica, insieme ad Abruzzo e Val d’Aosta, a classificarsi nella fascia di massima intensità, quella superiore a 18 contagiati ogni 1000 assistiti, soglia superata per ben 4 settimane consecutive. I più colpiti i piccoli da 0 a 4 anni. In tutte le fasce d’età, dall’infanzia ai grandi anziani. In tutto la vaccinazione antinfluenzale ha visto somministrare circa 30mila dosi nella quinta provincia marchigiana. E parallelamente all’influenza rimane presente l’allerta per il Covid. Sono lontani, fortunatamente, i tempi dello spauracchio che ha fermato il mondo, ma il virus continua a circolare e allo stato attuale nel Fermano, al dato rilevato ieri, c’erano 820 positivi, distribuiti in modo abbastanza omogeneo in tutto il territorio provinciale. Il commissario dell’Ast Roberto Grinta, per ora, non ha bisogno di piani speciali per fronteggiare l’emergenza.


I risultati


L’impatto sugli ospedali, «sia nei reparti ordinari che nelle terapie intensive, rimane stabile ed abbastanza contenuto», come comunicano dall’azienda sanitaria. Dal nuovo anno sono cambiate le disposizioni statali sul trattamento dell’isolamento, che hanno allentato ancora le maglie dei controlli. Ora per gli asintomatici da almeno due giorni non serve neanche più il tampone negativo, trascorsi almeno 5 giorni dalla positività, per concludere l’isolamento. Una condizione che vale per tutti, tranne soggetti immunodepressi ed operatori sanitari. Le ultime normative stanno producendo una flessione di tamponi in laboratorio e farmacia, mentre cresce il ricorso al fai da te. In tanti, in assenza di sintomi, acquistano un tampone in farmacia per monitorarsi autonomamente prima di tornare alla vita normale.

Sul fronte delle vaccinazioni Covid, nel Fermano sono stati confermati orari e sedute dei mesi passati. Rimane aperto ogni sabato mattina l’ex ospedale di Montegranaro, come punto di riferimento per l’intera provincia, mentre per l’area montana c’è Amandola, il giovedì dalle 8 alle 9, con accesso diretto senza prenotazione. Non ha sfondato la quarta dose, che si attesta intorno ad un 20% della popolazione vaccinabile.

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