FERMO - Venerdì 5 novembre i due soci litigiosi di Confindustria Centro Adriatico (vale a dire Uif-Unione Industriali del Fermano e Confindustria Ascoli Piceno) si riuniranno autonomamente in vista della assemblea straordinaria convocata per il successivo venerdì 12 novembre e chiamata a votare lo scioglimento dell’associazione.
I punti all’ordine del giorno dell’assemblea Uif, che si terrà nella sede di via Respighi a Fermo (con la possibilità di partecipare anche da remoto), sono lo “scioglimento di Confindustria Centro Adriatico” e la “ricostituzione di una rappresentanza autonoma territoriale”. Per il primo punto, relativamente alla Uif, è una riconferma di quanto l’associazione fermana ha deciso i primi di aprile, con un verbale che prese subito la strada per Roma, all’attenzione dei probiviri nazionali. Fu l’atto formale della dichiarazione di guerra di Fermo nei confronti di Ascoli. Scioglimento di Centro Adriatico che dovrà essere votato di nuovo, come accennato, il 12 novembre.
Per quanto riguarda la “ricostituzione di una rappresentanza autonoma territoriale”, ciò rappresenta un passo dovuto per dare continuità agli imprenditori associati a Uif. Vuol dire che l’Unione Industriali del Fermano chiederà a viale dell’Astronomia di Roma (e otterrà) l’Aquilotto, simbolo di Confindustria.
Luciani, così come Andrea Santori, erano stati dati come espulsi da Simone Mariani, ex presidente di Centro Adriatico, che confermò una email anonima. Poi però i probiviri nazionali, una volta esaminati gli atti e presa in mano la situazione, dichiararono nullo il verbale della seduta e quindi sancirono una espulsione mai avvenuta. Quello di nominare il proprio presidente è un passaggio che Confindustria Ascoli risulta non aver ancora compiuto fino alla riunione che è stata convocata, come Fermo, per venerdì 5 novembre.
Le due assemblee sono propedeutiche a quella straordinaria convocata per il giorno 12 che sancirà, a meno di clamorose sorprese, l’addio del sodalizio tra Ascoli e Fermo e quindi il ritorno a due territoriali separate e autonome che certo non si ameranno, almeno per i prossimi anni. Chissà se ognuna vorrà trovare un nuovo partner marchigiano o, data l’esperienza vissuta, preferiranno restare single per scelta.