Traffico di cocaina nel Fermano
La pista seguita è quella albanese

La cocaina sequestrata a Porto Sant'Elpidio
La cocaina sequestrata a Porto Sant'Elpidio
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Mercoledì 3 Gennaio 2018, 06:15
FERMO - Una inchiesta delicata che non si è mai fermata in queste settimane e che sta puntando dritta al cuore di una organizzazione criminale dedita al traffico di droga. Gli investigatori dell’Arma stanno seguendo precise piste convinti che portino al sodalizio che gestisce il mercato della cocaina e che ha visto lo scorso novembre il sequestro di trenta chilogrammi di droga, di cui 23 di coca, all’interno dell’abitazione di Demis Amaolo, l’ex imprenditore elpidiense, oggi in carcere con l’accusa di traffico di stupefacenti. 
Non emergono indiscrezioni specifiche sulle indagini sotterranee che si stanno portando avanti, ma si  parla di un grande lavoro d’intelligence dell’Arma che si sta muovendo a tutto campo con obiettivi e direttrici precise. La prima sarebbe la pista albanese. E qui che secondo gli inquirenti si annida la banda che tira le fila del traffico della droga con il Fermano. Una banda di professionisti del malaffare che può contare su una fitta rete di complicità sul territorio con basisti, corrieri e spacciatori. Gli inquirenti partono dalla convinzione che l’imprenditore elpidiense, da solo, non poteva gestire un così importante traffico di droga. E puntano dritti a disarcionare l’intera filiera. Per questo sono state poste sotto stretta sorveglianza una decina di persone tutte ritenute a vario titoli possibili fiancheggiatori dell’organizzazione e ognuno con compiti diversi. 
I carabinieri avrebbero in mano alcune certezze che oggi sono sottoposte ad ulteriori riscontri prima di stringere definitivamente il cerchio sulla organizzazione. La convinzione  è che Amaolo sia solo una delle pedine della banda e che dietro ci siano invece personaggi di ben altro spessore, e questo al di là dell’ingente quantitativo di stupefacenti sequestrato.
 
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