Fermo, schianto all'incrocio maledetto sulla Mezzina, cresce la rabbia: «Promesse inutili, fate subito la rotatoria»

Fermo, schianto all'incrocio maledetto sulla Mezzina, cresce la rabbia: «Promesse inutili, fate subito la rotatoria»
Fermo, schianto all'incrocio maledetto sulla Mezzina, cresce la rabbia: «Promesse inutili, fate subito la rotatoria»
di Massimiliano Viti
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Sabato 8 Ottobre 2022, 07:15 - Ultimo aggiornamento: 13:43

FERMO - «Ora basta. È un incrocio pericoloso. Non ci vuole molto per capire che occorre una rotatoria. O gli incidenti, più o meno gravi, proseguiranno». È lo sfogo di Bruno Cardinali, 75 anni, imprenditore di riferimento di Tecnofilm, che affronta quattro volte al giorno l’incrocio tra la strada provinciale 219 Mezzina e la provinciale 9.

La zona

Arrivando da Campiglione di Fermo verso Montegranaro, l’incrocio permette di svoltare a destra verso Monte Urano e a sinistra verso Torre San Patrizio.

Un crocevia da sempre considerato pericoloso, anche a causa della sua conformazione e perché arriva in un tratto non pianeggiante della Mezzina, dove i mezzi possono viaggiare a velocità sostenuta. Ieri, verso mezzogiorno, l’ennesimo incidente. Sono state coinvolte tre persone di cui per una, un giovane, è stato richiesto il soccorso con l’eliambulanza. La collisione ha visto protagonista un’utilitaria e un camion. Un incidente che si poteva evitare. «Se non si interviene immediatamente, gli incidenti proseguiranno. Cosa si sta aspettando?» si chiede Cardinali che non si capacita perché, a distanza di anni, non è stato preso nessun provvedimento a fronte di numerosi scontri. L’imprenditore fermano conosce bene l’incrocio e offre la sua testimonianza: «Ormai non conto più gli incidenti schivati per un soffio e il pericolo che corro. Questa situazione deve essere risolta. E subito». Cardinali racconta di aver segnalato la pericolosità dell’incrocio già molti anni fa, ricevendo solo le classiche promesse della politica: «Provvediamo subito». E invece nulla è cambiato negli anni: «Nemmeno gli specchi per agevolare i conducenti degli automezzi che escono da Monte Urano e da Torre San Patrizio!» tuona lo stesso imprenditore. La situazione si è trascinata così negli anni.

La situazione

E gli incidenti pesano sulla coscienza di chi avrebbe potuto intervenire e non l’ha fatto. Ha lasciato correre in una sorta di sadica roulette russa. Per il patron di Tecnofilm, l’incidente di ieri è la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. «Di parole non ho ascoltate fin troppe. Ora servono i fatti. Mi impegnerò al massimo con tutto me stesso fino a quando non avrò ottenuto ciò che doveva essere fatto anni fa», afferma. E come dargli torto?

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