Green pass e tamponi molecolari: le associazioni sportive brancolano ancora nel buio

Green pass e tamponi molecolari: le associazioni sportive brancolano ancora nel buio
Green pass e tamponi molecolari: le associazioni sportive brancolano ancora nel buio
di Francesca Pasquali
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Mercoledì 28 Luglio 2021, 09:54

FERMO  - Brancolano nel buio le società sportive. A dieci giorni dal Green pass obbligatorio, non sanno che pesci prendere. Ognuna s’affida alla federazione competente, che però latita. Punti certi non ce ne sono. Non si sa se il certificato servirà solo per le gare o anche per gli allenamenti. E se dovranno averlo solo i professionisti o pure i dilettanti. La buona notizia è che il Green pass arriva in un momento di calma per lo sport. La maggior parte delle attività è sospesa per la pausa estiva, ma non tutte. Quelle agonistiche non si fermano se non per pochissimi giorni.


«Giusto la settimana di Ferragosto. Per il resto, gli atleti si allenano sempre», spiega Rita Sacripanti della Ginnastica Fermo 85. Con gli occhi delle federazioni puntati sulle Olimpiadi, i dubbi crescono. «Aspettiamo indicazioni. Finché non arriveranno, seguiremo gli attuali protocolli. Poi, ci atterremo a quello che ci diranno», aggiunge l’istruttrice della società fermana. Nebbia fitta anche per la pallacanestro. «È ancora tutto abbastanza confuso. La federazione non ci ha ancora dato indicazioni. Siamo in fase di programmazione delle attività per la prossima stagione ed è importante conoscere le nuove regole, per potersi organizzare. Ma per il momento non sappiamo ancora niente», dice Luca Ortenzi del Porto Sant’Elpidio Basket. Per gli sport al chiuso, i problemi, infatti, sono ancora di più. E capire cosa si potrà fare da qui a qualche settimana e cosa no, non è differenza da poco. «Di voci se ne sentono tante, ma nessuna ufficiale», prosegue Ortenzi che teme un effetto Green pass sulle iscrizioni.

Non tanto per i ragazzi più grandi, spiega, quanto per i più piccoli, per i quali il sì o no al vaccino dipende dai genitori. La Polisportiva Mandolesi, invece, ha giocato d’anticipo.

La società è stata chiara fin dall’inizio: o i calciatori si vaccinano o devono presentare il tampone negativo ogni ventiquattro ore prima di ogni allenamento. «Di sessanta che ne alleno – spiega Nicola Pascucci –, solo uno è contrario al vaccino. Dice che fare tutti quei tamponi gli costerà troppo e che non verrà più. Ma è solo uno. Gli altri sono quasi tutti vaccinati. I giovani sono più coscienziosi di quello che spesso pensiamo».

Discorso diverso per il calcio a 5 che, col campo al chiuso, ha più problemi. «Aspettiamo il nuovo protocollo nazionale della Figc – prosegue Pascucci –, ma intanto ci prepariamo. Il fatto che sia stato definito il calendario anche per i dilettanti ci fa ben sperare. Significa che è stata riconosciuta la valenza sociale e di benessere psicofisico dello sport». Da banco di prova faranno le piscine. Assieme alle palestre, alle prese con il Green pass dal 6 agosto. Non quella di Fermo, che riaprirà a fine agosto. 


«Chiusura già programmata per svuotare la vasca e per alcuni lavori di manutenzione», assicura Marco Cicconi, responsabile dell’impianto per la Virtus Buonconvento. Che, per la riapertura, spera in regole ormai chiare. «Ci organizzeremo in base a quello che ci diranno, sia per chi lavora in piscina sia per i clienti, con il Green pass o con il tampone». Di sicuro, resteranno le limitazioni di adesso. Quindi: corsi di sette persone per corsia, prenotazioni e ingressi scaglionati. Per Cicconi, il Green pass è «una sicurezza in più che abbiamo, nella speranza che serva a evitare nuove chiusure». «Qualche difficoltà ci sarà – prosegue –, perché non tutti lo faranno e questo potrebbe portare a un calo degli ingressi, soprattutto di bambini e ragazzini che, per il vaccino, dipendono dalle decisioni dei genitori».

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