Green pass, che tormento. Conto alla rovescia per gli operatori del turismo: «Ma fate almeno i tamponi low cost​»

Green pass, che tormento. Conto alla rovescia per gli operatori del turismo: «Ma fate almeno i tamponi low cost »
di Sonia Amaolo
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Lunedì 2 Agosto 2021, 01:55

FERMO - Green pass, caos e centralini intasati. Il cartellino verde arriva all’improvviso e mette in crisi la vacanza. In pericolo il sistema turistico-ricettivo. Alberghi, campeggi, ristoranti, organizzazioni di eventi sono in ansia, oberati di lavoro per rassicurare e scongiurare le disdette.

Alla vigilia della partenza per le vacanze cade l’obbligo di presentare il certificato d’immunità, da venerdì prossimo, e gli operatori non hanno un tracciato chiaro da seguire ancora. Il tutto dopo l’ultima domenica “libera” che ha fatto segnare il pienone con tanta gente al mare per sfuggire all’afa.


Le condizioni
«A oggi non ci sono notizie - dice Gianluca Vecchi, presidente del Distretto turistico fermano e di Federalberghi Fermo -: stiamo aspettando chiarimenti tra domani e dopodomani. Questa situazione crea problemi al turismo, agli alberghi. Stiamo pensando di fare una convenzione con qualcuno che ci possa fare tamponi a prezzo calmierato, specie per giovani in famiglia, con i genitori. Oltre al fastidio generato dalla confusione, per le notizie all’ultimo minuto, c’è anche il problema economico perché i costi aumentano, è una situazione borderline questa che si è creata». Daniele Gatti, presidente di Villaggi Marche, associazione dei campeggi in seno a Confcommercio, rimarca: «Il discorso Green pass è lungo e complesso. Il problema, anzitutto, si genera per l’ennesima novità introdotta all’ultimo minuto. Siamo in piena stagione, con l’arrivo di grossi flussi turistici da tutta Italia, e molte situazioni sono ancora da definire. La prima è se il certificato sia da richiedere, oppure no, al momento del check in.

Ancora una volta gli operatori turistici vengono messi alla prova».


Il fenomeno
Gatti dice che «disdette, fortunatamente, non ce ne sono nelle nostre strutture all’aperto, ma si è ingenerata tanta confusione. Sul piano della riorganizzazione c’è un grandissimo lavoro da fare. Le novità introdotte devono essere segnalate, va prevista tutta una comunicazione dettagliata per i nostri ospiti, prima del loro arrivo. Lavoriamo con famiglie, ci auguriamo di non dover essere messi nelle condizioni di far mangiare genitori e figli separatamente, Gli adulti, vaccinati, nei ristoranti all’interno, i ragazzi, non vaccinati, fuori, all’esterno. Sembra che ci sarà una deroga nell’applicazione del lasciapassare per hotel, strutture ricettive ma è una guerra continua. I turisti ci inondano di email con richieste di chiarimenti e dobbiamo impegnare il nostro personale per giorni e giorni, ore ed ore, su una comunicazione efficace, che tranquillizzi i nostri clienti e non faccia disdire la vacanza. Chi prende certe decisioni in certi momenti si rende conto di come funziona il lavoro altrui? Nei nostri villaggi arrivano duemila persone a settimana, numeri impressionanti da gestire».


Gli eventi
Problemi ci sono anche per gli eventi. Tanti sono stati cancellati da quando è entrato nel dibattito il Green pass. Nel Fermano una manifestazione estiva molto apprezzata è La Notte dell’orgoglio marchigiano a Francavilla d’Ete, dovrebbe svolgersi il 21 agosto e il patron della kermesse, Sergio Tofoni, fa sapere che «per il momento non ci si capisce niente, ma sono favorevole alle vaccinazioni: in realtà il Green pass andava introdotto subito».

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