Scoperti i furbetti del reddito di cittadinanza: uno aveva cinque case. Denunciati, dovranno restituire tutto

Fermo, scoperti i furbetti del reddito di cittadinanza: uno aveva cinque case. Denunciati, dovranno restituire tutto
Fermo, scoperti i furbetti del reddito di cittadinanza: uno aveva cinque case. Denunciati, dovranno restituire tutto
di Nicola Baldi
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Giovedì 5 Novembre 2020, 04:05

FERMO - Incassavano il reddito di cittadinanza senza averne diritto. La scoperta è dei finanzieri del comando provinciale di Fermo.

Le investigazioni degli ultimi mesi hanno portato ad accertare la mancanza dei requisiti dichiarati da alcuni cittadini nella compilazione della dichiarazione sostitutiva unica presentata all’Inps per beneficiare del reddito di cittadinanza.

La prassi

Infatti, come previsto dal decreto attraverso le autocertificazioni gli aventi diritto presentano la domanda all’Inps, il quale, accertate le oggettive difficoltà economiche e tutte le altre condizioni previste dalla norma, concede l’accesso al beneficio.

Dopo aver vagliato numerose posizioni, le indagini condotte dalle Fiamme Gialle fermane hanno permesso di appurare l’assenza di parte dei requisiti dichiarati e l’inattendibilità delle motivazioni addotte a sostegno delle richieste avanzate da cinque beneficiari. Molteplici, infatti, sono state le discordanze riscontrate al termine delle investigazioni, che hanno fatto emergere incongruenze tra la situazione economica e patrimoniale auto-dichiarata e quella effettiva. Più in particolare, i percettori hanno omesso di comunicare notizie rilevanti (quali la produzione di redditi da lavoro, il possesso di veicoli e di immobili di valore), manifestando così uno stato di indigenza economica di fatto non veritiero o solo parzialmente rispondente alla realtà. I controlli hanno evidenziato le omissioni e le falsità più disparate, dalla mancata indicazione di cospicui ricavi e redditi realizzati da parte dei titolari di talune ditte individuali operanti nel settore edile, all’assenza del requisito di residenza in Italia nei 10 anni antecedenti alla richiesta, sino a situazioni ben più plateali. I militari della Guardia di Finanza, infatti, hanno scoperto che un beneficiario, in particolare, ha omesso di dichiarare il possesso, a vario titolo, di ben cinque beni immobili beneficiando indebitamente del sussidio per tutto l’anno 2019 e per parte di quello in corso.

Le denunce

Al termine delle attività, i finanzieri del Gruppo di Fermo hanno segnalato alla Procura della Repubblica i cinque beneficiari a torto per falsa attestazione in atto pubblico e per omissione di informazioni dovute e contestualmente comunicato alla direzione provinciale dell’Inps gli esiti del servizio, per procedere alla successiva revoca del beneficio ed al recupero delle somme illecitamente percepite, ammontanti ad un totale, sino ad oggi, di circa 30mila euro. L’azione della Guardia di Finanza nel comparto della spesa pubblica mira a scoprire e perseguire tutte quelle condotte illegali di sprechi, malversazioni e indebito accesso a prestazioni assistenziali che generano iniquità e minano la coesione sociale, pregiudicando la corretta destinazione delle risorse dello Stato. Un impiego avveduto dei fondi pubblici, che avvenga all’interno dei binari della legalità, costituisce un imprescindibile caposaldo della piena ed efficace ripresa del tessuto economico nazionale in un momento così difficile per l’intero Paese, fortemente segnato dalla recrudescenza della situazione epidemiologica.

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