FERMO - Il collegamento tra il casello di Porto Sant’Elpidio e l’ospedale di Campiglione e quello tra il casello di Civitanova e Porto Sant’Elpidio. Il ponte sul Tenna. Il primo tratto della Mare-Monti, o meglio Monti-Mare, tra Amandola e Servigliano. La Lungotenna che «in tempi non irragionevoli si potrà collegare a Servigliano».
Sono le infrastrutture che la Regione conta di finanziare con i fondi europei e con quelli del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza). Se n’è parlato ieri pomeriggio al Palazzo dei Priori nella tappa fermana della campagna d’ascolto su Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) e Fse (Fondo sociale europeo). Che, nei prossimi sette anni, faranno arrivare nelle Marche 1,1 miliardi.
La gestione
Si tratta di una valanga di soldi che sarà fondamentale saper gestire e spendere. Da qui gli incontri sui territori, per captare bisogni e richieste. Quelle di Paolo Calcinaro riguardano soprattutto economia e sociale. Al sindaco di Fermo preme poter rifinanziare le imprese giovanili e i tirocini formativi. «Noi sindaci – ha detto – ci troviamo in un momento particolare, perché oggi ci si prospettano molte possibilità. Abbiamo detto tante volte “fateci decollare”, ma c’è il timore di non poter mettere a terra questi finanziamenti». Per Calcinaro, bisognerà «riflettere su come sostenere i Comuni nell’andare a spendere e su come aiutare le aree interne che devono essere valorizzate; c’è una serie di Comuni delle aree “cuscinetto” che possono sfuggire, e per i quali misure mirate possono essere importanti». Come quelli fuori dal cratere, a cui ha fatto riferimento Andrea Putzu.
Le zone
«Con questi fondi – ha spiegato il consigliere regionale e presidente della Commissione attività produttive – riusciremo a dare risposte per il ripopolamento dei borghi e per le imprese».
Il plafond
«L’Europa – ha detto – assegna un plafond e ogni Regione deve destinarlo ai cinque obiettivi stabiliti. Quello delle Marche è aumentato del 76%, perché da quest’anno le Marche sono state classificate tra le regioni europee in transizione, cioè in crisi». Imprese, ambiente, connessioni, sociale e territorio i cinque obiettivi fissati dall’Europa per il settennato che va dal 2021 al 2027. Da perseguire con i fondi che arriveranno. Calendario alla mano, la tabella di marcia è indietro, «anche per effetto della crisi sanitaria ancora in atto».
La fase
«Non è stato approvato l’accordo di partenariato – ha spiegato l’assessore regionale al Bilancio, Guido Castelli –, cioè lo start che porta Regioni e Stati ad approvare la programmazione. L’ultima versione consegnata un paio di giorni fa. Si spera che l’accordo venga approvato entro la prima metà di gennaio». Poi, le Regioni dovranno approvare i documenti per attribuire le risorse ai cinque obiettivi, «speriamo entro febbraio 2022».