FERMO - L’economia marchigiana appare in ripresa. Nonostante calamità naturali che si ripresentano con una preoccupante periodicità e un contesto geopolitico instabile e preoccupante. Lo afferma anche Francesco Merloni, presidente della Fondazione Aristide Merloni, presente alla sala dei ritratti di Palazzo dei Priori a Fermo, dove ieri pomeriggio è stata presentata la classifica delle principali imprese marchigiane 2021. «Anche nel primo semestre 2022 si vede un andamento positivo. Speriamo che finisca la guerra così da avere una ripresa solida e duratura» osserva Merloni a margine dell’incontro moderato dal direttore del Corriere Adriatico Giancarlo Laurenzi.
«Il tema è vedere per quanto tempo continuerà questa ripresa» prosegue l’imprenditore marchigiano che enfatizza il ruolo della manifattura «che è cresciuta ed è trainante». Uno dei temi affrontati è quello della dimensione aziendale, come freno dello sviluppo dell’economia marchigiana. Per Donato Iacobucci, professore dell’Università Politecnica delle Marche e direttore della Fondazione Aristide Merloni «è un problema endemico che va ad impattare anche sulla produttività delle imprese». Iacobucci rimarca come le altre regioni manifatturiere italiane abbiamo un rapporto di imprese quotate in Borsa sul numero delle imprese manifatturiere complessivo più alto rispetto alle Marche. Ma sottolinea come acquisizioni, aggregazioni e fusioni siano in crescita. Per Merloni: «Non è facile quotarsi in Borsa dove spesso le oscillazioni del titolo non sono connesse con l’andamento aziendale».
E quando gli si chiede degli investimenti pubblici nelle Marche, l’imprenditore mette al primo posto la tempestività e le infrastrutture: «Anche gli industriali devono collaborare insieme per raggiungere lo scopo.