Fenni e le calzature di nuovo all’anno zero: «Occorre una filiera produttiva con Fendi»

Fenni e le calzature di nuovo all’anno zero: «Occorre una filiera produttiva con Fendi»
Fenni e le calzature di nuovo all’anno zero: «Occorre una filiera produttiva con Fendi»
di Massimiliano Viti
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Sabato 25 Settembre 2021, 10:07

FERMO  - Creare una filiera produttiva con Fendi. Per Valentino Fenni (nella foto), reggente di Confindustria Centro Adriatico, è un obiettivo di un distretto che negli ultimi giorni ha accumulato diverse buone notizie: l’investimento di Fendi, quello di Eni e l’ottimo bilancio di Lineapelle, salone chiuso ieri con 725 espositori e oltre 11.000 visitatori, «un’affluenza che non immaginavamo potesse arrivare a questi livelli» ha commentato il presidente di Lineapelle Gianni Russo.

E il Micam? «Sono stati tre giorni intensi, un nuovo format che piace e che insieme ad Assocalzaturifici miglioreremo» osserva lo stesso Fenni. «I buyer si sono mostrati interessati, hanno ordinato e questo non era scontato. E parliamo di collezioni primavera-estate, tradizionalmente meno impattanti sui fatturati rispetto a quelle invernali. “Oltre le aspettative” è la frase più ripetuta da ogni collega».

Fenni ammonisce chi analizza i dati del 2021 tracciando delle conclusioni troppo ottimistiche perché compie il raffronto con il 2020. Un esempio è quello dell’export delle calzature di Fermo nel primo semestre 2021: +9.1% rispetto all’analogo periodo del 2020 ma -27,4% sul 2019, E più si torna indietro e peggio è. «Dobbiamo smettere di fare paragoni impropri. Il 2021 è una specie di anno zero, perché il 2020 non è esistito. Le battaglie sul tavolo restano: su tutte quella del costo del lavoro».

E poi c’è il gap delle infrastrutture sul quale il ministro Giorgetti ha acceso un faro con le sue dichiarazioni, che sanno di promesse: «Arrivare nelle Marche è un dramma. Il posto più difficile da raggiungere in Italia. È un problema, un impegno che il Governo dovrà assumere». Secondo Fenni le Marche dovranno essere brave «a parlare con una voce sola e forte per non far cadere le aperture nel vuoto».

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