FERMO - Dopo la grande paura per il rogo alla Bakery, scampato il rischio di pericoli per la salute pubblica e la salubrità dell’aria, la preoccupazione si concentra ora sul futuro dei lavoratori. Sono circa 150 i dipendenti dell’azienda distrutta dalle fiamme, circa un terzo quelli con contratti di somministrazione. A Girola si concentrava una parte fondamentale della produzione nel campo dei prodotti da forni parzialmente cotti e surgelati. Una realtà che si avvicina ai 20 anni di storia, presente nel Fermano da un decennio, durante i quali è diventata un’impresa leader del settore, business partner di alcuni dei maggiori colossi della grande distribuzione e del canale hotel, ristoranti e catering. Oltre allo stabilimento di Girola, Bakery ha all’attivo a Fermo anche un punto di produzione a Campiglione, specializzato nel ramo dei prodotti senza glutine.
Il polo
L’edificio bruciato la notte scorsa era un fiore all’occhiello della ditta, considerato un polo ad alto contenuto tecnologico, capace di coniugare artigianalità e innovazione. «Questo è un duro colpo – commenta il segretario generale della Cgil Fermo, Alessandro De Grazia – La priorità, da domani, sarà garantire continuità salariale al personale e fare il possibile affinché quest’azienda importante rimanga nel nostro territorio.
Il centro direzionale
La partita importante per il futuro di circa 150 famiglie, insomma, inizia ora. La Bakery ha il suo cuore direzionale in Romagna ed ha effettuato di recente un sostanzioso investimento, vista la continua crescita di anno in anno, per un nuovo stabilimento a Forlimpopoli. L’anno scorso è scomparso prematuramente il fondatore dell’azienda, Marco Beccari ed alla guida è rimasto il socio Roberto Parodi, amministratore delegato della società.
Proseguono i lavori di bonifica
Proseguono, intanto, i lavori di bonifica e messa in sicurezza del capannone industriale incendiatosi sabato notte. All’opera i gruppi operativi speciali (GOS) dei Comandi di Ascoli Piceno e Fermo per lo smassamento di quanto bruciato.