Piccoli centri dell'entroterra fermano senza servizi. «Così rischiamo lo spopolamento». Ogni anno scompare un paese

Piccoli centri dell'entroterra senza più servizi. "Così rischiamo lo spopolamento". Ogni anno scompare un paese
Piccoli centri dell'entroterra senza più servizi. "Così rischiamo lo spopolamento". Ogni anno scompare un paese
di Francesco Massi
3 Minuti di Lettura
Lunedì 6 Febbraio 2023, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 10:49

FERMO  Importante rappresentanza dei sindaci dell’area dei Sibillini all’incontro a Roma con Poste Italiane, che ha invitato tutti i primi cittadini d’Italia dei comuni sotto i 15.000 abitanti per presentare il progetto “Polis: dai piccoli centri si fa grande l’Italia”. 

 


Un pacchetto per lo sviluppo


In sostanza l’introduzione di nuovi servizi che diventano ancor più indispensabili per i piccoli e piccolissimi comuni come quelli dei Sibillini. Tra questi nuovi Postamat, nonché servizi burocratici per il rinnovo di documenti e certificazioni, dal passaporto e carta identità elettronica, a certificati giudiziari, denuncia e richiesta duplicati patente e molti altri. Quindi l’impegno di un confronto continuo tra amministrazioni comunali e Poste sulle esigenze del territorio. Per l’area montana presenti tutti i primi cittadini dei comuni fermani di Montefalcone, Smerillo, Montefortino, Montemonaco, Amandola, S. Vittoria. 


Prima di tutto gli Atm 


«Il servizio più importante, necessario e urgente per i piccoli borghi montani – dice Giorgio Grifonelli sindaco di Montefalcone - è l’Atm, lo sportello automatico per il prelievo. Ottima dunque la possibilità di avere altri servizi di certificazioni varie concentrate nell’ufficio postale, una comodità per i cittadini, soprattutto per i tanti anziani dei nostri comuni. Ma per questo gli uffici debbono essere aperti tutti i giorni della settimana e comunque, non meno di 3 giorni settimanali, come attualmente per Montefalcone ed altri piccoli comuni, visto che le funzioni e la mole di lavoro aumenterà anche per gli stessi operatori». 


Fare presto 


Poi l’importanza dell’accelerazione nell’attuazione. «I nuovi servizi offerti da Poste sono tutti necessari per i piccoli borghi ma occorre massima rapidità nella loro attuazione.

Fare prestissimo. Siamo in una corsa contro il tempo – continua Grifonelli – per poter contrastare il cronico spopolamento. Poter dare più servizi può contribuire a frenare l’emorragia di popolazione nei piccoli borghi. Ora occorre parlare meno e concretizzare rapidamente». 


Lotta allo spopolamento 


In proposito il sindaco lancia una proposta. «C’è necessità di un tavolo nazionale, poi declinabile anche a livello regionale, contro lo spopolamento dei piccoli comuni, con strategie ad hoc, misure adeguate e direttive precise. Un metodo anche per far superare i campanilismi degli stessi amministratori comunali. Un organismo unitario dove i borghi montani possano affrontare unitariamente e non a comparti, in un unico contesto, tutte le necessità relative ai vari servizi pubblici dei piccoli comuni, dalla scuola ad altro, mettendo tutto a sistema. Un modo per semplificare e snellire anche la risoluzione delle problematiche». 


No alle pezze 


Lo spopolamento cronico da molti anni dell’area montana è un fenomeno ormai drammatico e un’emergenza sociale che, come dice Grifonelli, va affrontata in modo rapido e concreto con strategie territoriali unite che ancora, purtroppo, non si vedono, visto che ogni comune cerca di mettere solo qualche “pezza” inefficace per conto proprio. Nel solo 2021 (ultimi dati Istat) i 19 comuni delle Unione Montane dei Sibillini e del Tronto hanno perso 464 residenti. Come se fosse sparita la popolazione di un intero comune più grande di Montefalcone o Smerillo, di Montedinove o Montegallo, o un terzo di quella di S. Vittoria in Matenano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA