Donne ancora nel mirino dei persecutori: fermati in tempo altri due stalker. La questura esorta: «Denunciate»

Donne ancora nel mirino dei persecutori: fermati in tempo altri due stalker. La questura esorta: «Denunciate»
Donne ancora nel mirino dei persecutori: fermati in tempo altri due stalker. La questura esorta: «Denunciate»
di Pierpaolo Pierleoni
3 Minuti di Lettura
Domenica 6 Febbraio 2022, 08:50 - Ultimo aggiornamento: 11:19

FERMO  - Funzionano gli ammonimenti del Questore contro i comportamenti persecutori nei confronti dei partner. I dati a disposizione della questura di Fermo evidenziano, nella stragrande maggioranza dei casi, l’efficacia delle misure di prevenzione, che in genere riescono a porre fine agli atti vessatori.

In rari casi, invece, gli autori dei comportamenti hanno bisogno di misure ancor più severe, dagli arresti domiciliari, fino ad arrivare alla custodia in carcere, qualora le azioni proseguano ed assumano particolare pericolosità per l’incolumità della vittima.


Nell’ultimo mese, sono stati altri due i casi, in provincia, che hanno richiesto l’intervento della divisione anticrimine della polizia di Stato.

Il primo a Fermo, per bloccare la condotta di un uomo, dopo la fine di una relazione affettiva durata circa un anno. Lo scenario è ben noto: comportamenti ossessivi verso la ex, manie di controllo della donna e delle sue telefonate, atteggiamento invadente anche nei confronti di parenti ed amici, per acquisire informazioni sui suoi movimenti ed interessi, sfuriate di gelosia in pubblico. La vittima ha deciso di reagire, ha richiesto un ammonimento alla questura e dopo gli approfondimenti, è stato emesso il provvedimento, che sembra aver funzionato e arrestato immediatamente le condotte persecutorie.

Altro caso ha riguardato due giovanissimi a Porto San Giorgio. La coppia, da poco maggiorenne, sembrava essersi lasciata restando in buoni rapporti. Ma dopo l’addio, apparentemente pacifico, lui ha iniziato a bersagliarla di messaggi ad ogni ora del giorno e della notte, anche via social, utilizzando anche profili fasulli, riconducibili all’ex per l’utilizzo di immagini dei momenti trascorsi insieme. Il ragazzo è arrivato ad effettuare appostamenti sotto casa della giovane, per convincerla a tornare insieme. Non riuscendo a farlo smettere la vittima ha presentato istanza di ammonimento in questura. In altri casi, invece, è bastato il semplice avvio della procedura a dissuadere gli autori dei comportamenti ossessivi da ulteriori azioni vessatorie verso la ex. La questura ribadisce, una volta di più, l’importanza, per chi subisce condotte persecutorie, di «trovare il coraggio di denunciare, per uscire dalla spirale di violenza. 


Esistono gli strumenti giudiziari e le misure di prevenzione adottate, in breve tempo, dal questore, sono atti di difesa sociale irrogati prima della commissione di un delitto, nei confronti di persone che si stanno dimostrando pericolose».

© RIPRODUZIONE RISERVATA