Riaprono le discoteche, regole rigide e stop alle feste con i baby bulli. Ma i gestori: «Ci hanno trattato da untori»

Riaprono le discoteche, regole rigide e stop alle feste con i baby bulli. Ma i gestori: «Ci hanno trattato da untori»
di Francesca Pasquali
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Domenica 10 Ottobre 2021, 07:50

FERMO - La lunga attesa è finita. Dopo quasi due anni di stop, domani, discoteche e sale da ballo riapriranno al popolo del Green pass. Nonostante le raccomandazioni del Cts (Comitato tecnico scientifico) che la volevano al 35%, la capienza, al chiuso, sarà al 50%, al 75% all’aperto. In pista, si potrà ballare senza mascherina. Una notizia attesissima, accolta con sollievo dai gestori.

«L’importante è ricominciare a lavorare. Siamo l’ultimo settore a riaprire. È un miracolo che siamo ancora in piedi», dice Franco Santoni del Baladì Disco Village. Il locale di Torre San Patrizio – cinquemila metri quadrati –, a capienza dimezzata, potrà far entrare sulle mille persone. Il ritorno in pista ci sarà sabato prossimo. Green pass e temperatura verranno misurati all’entrata. Un addetto, contapersone in mano, calcolerà gli ingressi. «Gli assembramenti si vedono dappertutto. Le discoteche, con accessi contingentati e controllati, finora, sono rimaste chiuse. È stato un grosso errore», aggiunge Santoni.
Il parere
Dello stesso avviso Daniele Maria Angelini del Le Gall di Porto San Giorgio, che aspetta a sciogliere le riserve sulla riapertura autunnale. «Devo ancora capire – dice – perché le discoteche sono state additate come luoghi a rischio contagio. Noi, quest’estate, non abbiamo avuto neanche un positivo». E sulle capienze dimezzate aggiunge: «Siamo passati da un ridicolo 35% al 50% che, se teniamo conto che chi entra ha il Green pass, è comunque penalizzante. Si poteva arrivare al 75%, come all’esterno». Al chiuso, nel locale sul lungomare nord potranno entrare al massimo 180 persone, all’aperto 750. «Per un locale piccolo come il mio – spiega Angelini –, da un punto di vista economico, le riduzioni sono penalizzanti perché i costi fissi restano gli stessi, ma gli ingressi sono dimezzati». L’idea, allora, è di organizzare serate a tema, per coinvolgere, di volta in volta, nicchie diverse disposte a pagare qualche euro in più per divertirsi.
La strategia
Al Luxury di Porto San Giorgio si entrerà solo prenotando il tavolo o mettendosi in lista.

Il Green pass sarà controllato fuori, prima di sistemarsi in coda, «così, se qualcuno non ce l’ha, non si blocca la fila», spiega il titolare, Andrea Astelli. Che la capienza al 50% se l’aspettava, «perché è stata una tappa obbligata per tutti». La discoteca di via Cotechini riaprirà il 22 ottobre, il tempo di rivedere gli impianti di sicurezza, «perché non c’è solo il Covid». E potrà accogliere circa 250 persone. «Ci hanno trattati come untori. Se abbiamo resistito, è perché la nostra è una realtà non troppo grande, ma se avessimo dovuto vivere solo di questo, credo che non saremmo sopravvissuti», spiega il gestore che promette di non ritoccare i prezzi d’ingresso. E per il quale la riapertura delle discoteche potrebbe scoraggiare la movida molesta. «Un locale di questo tipo – ragiona Astelli – può arginare certi fenomeni, perché i ragazzi entrano in un posto controllato e la presenza di un presidio di sicurezza può fare da deterrente».

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