FERMO - Meno volontari. Ma, soprattutto, meno uscite. È stato un anno difficile, il 2020, per la Croce Verde. Il Covid ha stravolto ritmi e attività della pubblica assistenza fermana. Che, ieri mattina, s’è ritrovata nella sede di piazzale Tupini per l’assemblea dei soci. I dati snocciolati dal presidente Emanuele Del Moro tratteggiano un profilo di alti e bassi. La pandemia ha fatto calare il numero dei volontari, anima e corpo dell’associazione. Dieci in meno rispetto al 2019: 286 contro 296. «Diversi di quelli che hanno dovuto scegliere tra famiglia e volontariato hanno scelto la prima», spiega Del Moro.
A bilanciare il calo, nella seconda metà dell’anno è arrivata una nuova infornata di volontari. Una ventina tra giovani e meno giovani. Tra questi ultimi, diversi erano in cassa integrazione e hanno scelto di dedicare una parte del loro tempo al prossimo. Nell’insieme, il 63% dei volontari sono uomini, il 37% donne. L’81% è di Fermo, il 18% di fuori provincia. C’è pure un 1% di fuori regione. Tredici i dipendenti della Croce Verde (un direttore, nove autisti soccorritori e tre amministrativi), uno in più del 2019.
A crescere è stato il numero dei soci, passati dai 1.422 del 2019 ai 1.547 del 2020 (+125). Che significa maggiore vicinanza all’associazione che, ieri, ha anche inaugurato un nuovo mezzo. Un’ambulanza di tipo A, che si aggiunge alle cinque già in dotazione, e alle quattro di tipo B. Il parco mezzi comprende pure un’auto per il trasporto dell’equipe medica nei soccorsi avanzati di organi e sangue, un’automedica per i codici rossi, cinque pulmini per il trasporto dei disabili, tre taxi sanitari, un furgone per le attività di protezione civile e un fuoristrada per l’assistenza durante le manifestazioni sportive.
Nel 2019 erano stati 490 (-74%). «Il 2020 – la sintesi di Del Moro – è stato un anno impegnativo. Fortemente critica la prima parte a causa della situazione pandemica. Già in passato avevamo assistito a un calo dei volontari e alle conseguenti difficoltà a coprire i turni festivi e notturni. Una situazione che è stata accentuata dal Covid». Per questo, tra gli obiettivi dell’anno in corso c’è quello di «intensificare e sviluppare il programma formativo di volontari e di creare i presupporti per un loro maggiore coinvolgimento». Causa pandemia, l’associazione ha dovuto rinunciare ai corsi di primo soccorso, porta principale d’ingresso per le nuove leve, ai tre studenti in alternanza scuola-lavoro e ai dieci giovani del servizio civile. Nonostante tutto, la Croce Verde ha tenuto botta.
Dopo il resoconto dell’anno passato, l’assemblea ha eletto all’unanimità Giorgio Guerra presidente onorario. «L’associazione – le parole dell’ex presidente, accolto da un lungo applauso – è un punto di forza e di ripartenza, di cui mi onoro di fare parte».