FERMO - Un letto in più in terapia intensiva, che diventano quattro. Otto in più in Medicina 1, che passano a venti. Cinque in più in Medicina 3, per arrivare a diciassette. Due in più in Medicina Amandola che ne avrà venti. Si riorganizza l’ospedale Murri per far fronte alla quarta ondata.
A parte il letto di Rianimazione che è già operativo (ieri erano occupati tutti i quattro posti disponibili, «tutti da pazienti non vaccinati», ndr), gli altri saranno attivati da domani.
Lo stesso giorno in cui verranno ridotti a venti i letti del blocco di Chirurgia e Urologia. Scenderanno a venti anche i posti del blocco di Ortopedia, Otorinolaringoiatria e Oculistica. Da domani sarà, quindi, ridotta l’attività chirurgica, con la sola garanzia degli interventi urgenti e indifferibili. Una misura già prevista per fine anno, secondo il direttore dell’Area vasta 4, Roberto Grinta. I ricoverati positivi al Murri ieri, erano ventidue. Con il riassetto, a Malattie infettive potranno essere ricoverati «fino a 30-31 pazienti», spiega Grinta. Per il quale, «qualora si dovesse ripresentare un picco, abbiamo un piano B, che potrebbe essere di riattivare la Medicina Covid».
La riorganizzazione dell’ospedale ha messo in allerta i sindacati che domani pomeriggio incontreranno il direttore dell’Av4. «Chiederemo di fare chiarezza sul numero di professionisti e operatori necessari per fare fronte ai posti letto aggiuntivi, ma soprattutto sulla modalità di reperimento di questi ultimi», annuncia il segretario della Cisl, Giuseppe Donati. Per il quale, «la riduzione, ancora una volta, dei posti letto di area chirurgica in favore di quelli di area medica e della Rianimazione e la conseguente riduzione delle sedute operatorie, è il risultato di una programmazione inopportuna e insufficiente dell’Area vasta 4».