FERMO La prima diffida è arrivata l’altro ieri. E potrebbe non essere l’unica. Partenza in salita per il Conservatorio Pergolesi che fa i conti con il Green pass. Non solo per il personale docente e no, ma anche per gli studenti.
Le regole
Perché, come tutti i Conservatori, segue le regole delle Università. Anche se una grossa fetta di iscritti ha tra 12 e 18 anni: più o meno 150 su 500. Ragazzi che, per andare a scuola, non hanno bisogno del certificato verde, necessario, invece, per entrare in Conservatorio. Che riprenderà le lezioni il 2 novembre. E che sta avvisando gli studenti per dare il tempo a chi vorrà di vaccinarsi. «Abbiamo dovuto adottare le indicazioni del Dl 111 che prevede un controllo a campione per gli studenti, con modalità da stabilire da Conservatori e Università», spiega il direttore del Pergolesi, Nicola Verzina. Ma i problemi riguardano anche i docenti. «Ce ne sono alcuni non vaccinati e che non intendono vaccinarsi», fa sapere Verzina. Visto che fanno lezione due giorni di fila, con un tampone, avrebbero la settimana coperta. E il Conservatorio, che quest’anno avrà parecchi iscritti da Cina ed Europa dell’Est, sta pensando di convenzionarsi con le farmacie per tamponi a prezzi più bassi. «Ma esistono docenti che non vogliono fare il tampone», precisa Verzina e assicura tolleranza zero: «Non faremo entrare chi non ha il Green pass».
La scelta
Ha rifiutato di spostare una parte degli iscritti al Liceo artistico di Porto San Giorgio o al Fermo Forum, «perché, se dovessero muoversi tra una lezione e l’altra, sarebbero lontani e perché non abbiamo personale per la sorveglianza», chiosa. Ma potrebbe usare quegli spazi «per le attività non didattiche».