Confindustria riparte da Luciani: «Il Fermano fa da sé, adesso rimettiamoci in gioco»

Confindustria riparte da Luciani: «Il Fermano fa da sé, adesso rimettiamoci in gioco»
Confindustria riparte da Luciani: «Il Fermano fa da sé, adesso rimettiamoci in gioco»
di Massimiliano Viti
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Venerdì 22 Luglio 2022, 01:45

FERMO - «Noi imprenditori non possiamo sempre e solo lamentarci della carenza di figure idonee, dobbiamo essere i primi a metterci in gioco, ad aprirci e a contribuire al sistema educativo». È il primo messaggio che ci consegna il neo presidente di Confindustria Fermo Fabrizio Luciani, 62 anni, amministratore della My Office di Montegranaro. Luciani è stato ufficialmente eletto ieri pomeriggio dall’assemblea generale. Luciani era l’unico candidato ed ha ottenuto una fiducia piena. Con lui sono stati eletti i vicepresidenti: David Beleggia di Filtex (sede a Falerone), Carlo Forti di Axis (Monte Vidon Corrado), Giampietro Melchiorri di Galmen (Montegranaro) e Lara Vallasciani di Elisabet (Monte Urano).

Luciani, che resterà in carica per 4 anni, è il primo presidente di Confindustria Fermo bis, l’associazione che ha affrontato un percorso di ricostruzione dopo la fine del sodalizio con Ascoli che per tre anni aveva dato vita a Confindustria Centro Adriatico.

Parlando del proprio programma, Luciani ha affermato: «Quello che mi sta a cuore, anche per il lavoro fatto come presidente della Piccola Industria, è la formazione. Dobbiamo sviluppare progetti di alternanza scuola-lavoro. Noi imprenditori dobbiamo essere i primi a metterci in gioco, ad aprirci e a contribuire al sistema educativo. E lo faremo, in sintonia con dirigenti e ufficio scolastico regionale».


Il futuro
È il primo messaggio forte offerto dal nuovo presidente che vuole un’associazione protagonista anche in campo culturale. «Fermo è Learning City Unesco e noi siamo soci fondatori della Fondazione che ne guida lo sviluppo. Dobbiamo supportare la crescita del territorio dal punto di vista culturale ed economico» osserva lo stesso Luciani che poi prosegue: «Porterò la voce delle imprese fermane in Regione, dove si prendono le decisioni strategiche. Pensiamo alla partita delle infrastrutture, ma soprattutto dove si pianificano interventi chiave per l’economia: dall’uso delle risorse ai bandi che supportano internazionalizzazione e credito. Pnrr, filiere, innovazione e managerialità sono punti imprescindibili». Obiettivi che il nuovo presidente ha espresso dopo le parole di orgoglio e soddisfazione relativa alla sua elezione.


Il percorso
«Per noi è un giorno di festa. Non tanto per la mia elezione, ma perché abbiamo completato un percorso non semplice di riorganizzazione, frutto di ascolto, dialogo e decisione. L’assemblea mi ha affidato un ruolo che mi riempie di orgoglio e responsabilità. Non è un momento facile ma il compito dell’imprenditore è trovare la strada per crescere e soprattutto per mantenere i posti di lavoro, che poi significa garantire il sistema sociale». Con questa elezione termina il compito del comitato di reggenza (Arturo Venanzi, Giulio Cruciani e Maurilio Vecchi) che ha traghettato l’associazione dalla separazione con Ascoli ad oggi. «Ora Confindustria è pienamente operativa e rappresentata. Un lavoro che ha permesso all’associazione ricompattarsi e prepararsi alle sfide che l’attendono» è la sintesi del direttore Giuseppe Tosi.

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